25 febbraio 2010

12 categorie di treni, 4 classi ed un solo comune denominatore : i ritardi.

 Pubblichiamo di seguito le considerazioni del  Presidente dell'Associazione Pendolari Piacenza.

Redazione ACU 

 

I colleghi pendolari della Genova-Milano ci forniscono come al solito un fantastico assist.

Del resto, le mirabolanti e fantasmagoriche novità che ci arrivano dai padroni del vapore di Piazza della Croce Rossa (leggasi : FS, ovvero Ferrovie dello Stato) sottintendono copioni che neanche il miglior sceneggiatore di Zelig potrebbe inventarsi, per fare ridere gli spettatori (pardon, viaggiatori).

In Italia, paese delle banane, giustappunto, (ormai chiamarci repubblica è mancare di rispetto al significato profondo che la parola ha, sbeffeggiata com’è giornalmente la “ cosa pubblica “  - basta leggere un quotidiano qualsiasi per rendersi conto di come ogni mattina il peggio di questo paese salti fuori dalle fogne del malaffare), il monopolista di stato (in quanto padrone al 100% ) della rotaia assomma ben 7 categorie di treni a prezzi di mercato (chiediamo scusa ancora una volta gli economisti per avere usato un termine che in regime di monopolio è impronunciabile), ovvero :

EuroStar AV Fast , EuroSta AV, EuroStar Fast , EuroStar, EuroStar City, EuroCity, EuroNotte

3 categorie di treni cofinanziati dal contratto nazionale di servizio per il trasporto universale:

InterCity

InterCityNotte

Espressi

2 categorie di treni cofinanziati dai contratti di servizio con le regioni:
Regionali

Suburbani

In tutto 12 categorie di treni. E' record mondiale, come giustamente ci segnalano da Genova.

Ma non finisce qui, egregi signori.

Trenitalia, come anticipato ieri dalle notizie di stampa, moltiplicherà pure le classi portandole da 2 a 4, praticamente il biglietto a misura di casta.

La creatività commerciale di Trenitalia raggiunge dunque livelli ineguagliabili, il “ core business “ è quello di confondere il viaggiatore, imporgli limiti, difficoltà.

E, soprattutto, quello di farlo arrivare puntualmente in ritardo, magari dopo averlo multato per avere sbagliato inconsapevolmente il biglietto, non essere riuscito ad obliterarlo causa macchinette guaste, ed avere atteso in una sala d’aspetto che non esiste più, in una stazione impresenziata, dove al posto dei tabelloni degli orari, nuovissimi monitor ti sparano l’ultima pubblicità del deodorante “ per l’uomo che non deve chiedere mai “ .

Il quale, sventurato viaggiatore, di domande da porre ne avrebbe molte, ma in assenza di personale, viaggiante o meno, a chi farle ?   

Del resto, non conta nulla che tu sia in prima executive, od in quarta peones, se sei sullo stesso treno il ritardo ti piglia in egual misura, come nostra signora della falce rende tutti uguali

nella famosa “ ‘A livella “ del grande Totò.

Il quale, principe della risata, se fosse ancora in vita, si troverebbe a dovere affrontare temibili concorrenti di botteghino: i creativi della rotaia.

Per fortuna,  sua, adesso non viaggia più, ma ci guarda da lassù e ci fa ricordare, ad ogni piè sospinto, e con grande dispiacere del nostro portafoglio, la più classica delle sue battute : “ E io pago ! “  

Come sempre, buon viaggio a tutti.

Ettore Fittavolini

Presidente

Associazione Pendolari Piacenza

Web: www.pendolari.too.it

Mail: pendolari.piacenza@libero.it

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