29 aprile 2009

Mancato risarcimento per smarrimento bagaglio.

Spett.le L.,

considerato che dall’ultima mia lettera di accettazione del Vs rimborso di Euro 583,50, dovuto per lo smarrimento del mio bagaglio - avvenuto nel lontano settembre 2008 - , non ho più avuto né Vs. notizie, né Vs. rimborsi, né tantomeno e cosa ancora più grave, sono riuscita  a PARLARE SEMPLICEMENTE CON QUALCUNO CHE MI DESSE INDICAZIONI  sullo stato della mia pratica, considerato il trattamento avuto, sicuramente non userò più le vostre aeromobili e sarà mia premura dare ampia pubblicità del Vs disservizio.

Grazie. F.F.

*** *** ***

RingraziandoVi per l’interessamento, comunico di aver finalmente ricevuto risposta dalla lostandfound@lauda.it, tramite email, con la quale mi assicurano che hanno provveduto all’inoltro della pratica per l’emissione del bonifico….. Resto in attesa dell’evento ! Mi riservo, salvo buon fine,  di seguire le procedure da voi consigliate …. A quanto pare basta citarVi……

28 aprile 2009

Energia: prorogata al 30 giugno la scadenza per chiedere il bonus elettrico arretrato.

Autorità per l’energia elettrica e il gas

COMUNICATO

60 giorni in più per presentare al Comune di residenza la domanda per il beneficio retroattivo 2009 e 2008

Milano, 27 aprile 2009 - Le famiglie in condizioni di bisogno avranno due mesi di tempo in più per fare la richiesta ai Comuni del bonus elettrico con effetto retroattivo fino a tutto il 2008. Lo ha stabilito l’Autorità per l’energia, sentito il Ministero per lo Sviluppo Economico, con la delibera ARG/elt 49/09 (pubblicata sul sito www.autorita.energia.it) che posticipa al 30 giugno la scadenza entro la quale presentare la domanda al proprio Comune di residenza per richiedere anche i benefici del bonus arretrati a tutti i mesi precedenti del 2009 e 2008.

“La proroga che abbiamo adottato agevolerà l’impegno dei Comuni e faciliterà ulteriormente l’accesso ad un beneficio economico, il bonus elettrico, certamente rilevante per le famiglie bisognose” ha dichiarato il Presidente dell’Autorità per l’energia, Alessandro Ortis.

Ortis ha precisato che la scadenza del 30 giugno riguarda esclusivamente il bonus retroattivo. Resta infatti sempre possibile presentare la domanda in ogni momento, anche dopo il 30 giugno, per beneficiare del bonus per i 12 mesi successivi.

Il bonus elettrico nel dettaglio

Hanno diritto al bonus, tutti i clienti domestici, intestatari di una fornitura elettrica:

· appartenenti ad un nucleo famigliare con indicatore ISEE(*) non superiore a 7500 euro, per una sola fornitura per nucleo, nella abitazione di residenza, con potenza impegnata fino a 3 kW (per un numero di familiari, con la stessa residenza, fino a 4) o fino a 4,5 (per un numero di familiari, con la stessa residenza, superiore a 4);

· i clienti finali, presso i quali vive un ammalato grave che ha necessità di usare macchine elettromedicali per il mantenimento in vita, senza limitazioni di residenza o potenza impegnata;

· le famiglie numerose con 4 o più figli a carico e ISEE non superiore a 20.000 euro, per una sola fornitura per nucleo, nella casa di residenza, con potenza impegnata fino a 4,5 kW.

Per il disagio economico, il bonus è differenziato a seconda del numero di persone residenti e viene aggiornato entro il mese di dicembre di ogni anno per garantire un risparmio, pari a circa il 20%, sulla spesa presunta (al netto delle imposte) di una famiglia tipo, per l’anno successivo. Per l’anno 2008 saranno riconosciuti: 60 euro/anno per una famiglia di 1-2 persone; 78 euro/anno per 3-4 persone; 135 euro/anno per un numero di persone superiore a 4. Per l’anno 2009, considerando che la spesa energetica famigliare sarà più bassa del 2008, saranno riconosciuti; 58 euro/anno per una famiglia di 1-2 persone; 75 euro/anno per 3-4 persone; 130 euro/anno per un numero di persone superiore a 4.(**)

Per il disagio fisico, il bonus è previsto per i clienti presso i quali sono presenti macchine elettromedicali per il mantenimento in vita del paziente beneficiario. Per l’anno 2008 può essere riconosciuto un bonus di 150 euro; per l’anno 2009 sarà riconosciuto un bonus di 144 euro.

I due bonus, per disagio economico e fisico, sono cumulabili.

A seguito della accettazione della domanda, il bonus è riconosciuto per i successivi 12 mesi. La domanda può essere rinnovata od aggiornata ogni 12 mesi.

Il bonus è riconosciuto anche per i mesi precedenti del 2008 e del 2009, qualora la domanda sia presentata al Comune di residenza entro il 30 giugno 2009.

Per accedere al bonus elettrico la persona interessata (o un suo delegato) deve presentare la domanda al proprio Comune di residenza o ad altro Istituto eventualmente designato dallo stesso Comune (ad esempio i CAF, Centri Assistenza Fiscale, con i quali i Comuni possono attivare apposite convenzioni). I moduli si possono “scaricare” anche sul sito dell’Autorità per l’energia (www.autorita.energia.it) oppure sul sito dell’ANCI (www.bonusenergia.anci.it).

Le informazioni necessarie per la compilazione del modulo riguardano: la residenza del cliente, il suo stato di famiglia e le caratteristiche del contratto di fornitura di energia elettrica (informazioni queste facilmente reperibili sulle bollette).

Per i casi di disagio economico, all’apposita modulistica ed alla copia di un documento d’indentità, dovrà essere allegata copia dell’attestazione ISEE (ottenibile anche presso lo stesso Comune o presso gli uffici INPS o CAF).

Per i casi di disagio fisico, l’attestazione ISEE non è necessaria; al suo posto deve essere allegata una certificazione della ASL (Azienda Sanitaria Locale) relativa alle condizioni di necessità di apparecchiature energivore salvavita.

Ulteriori informazioni sul bonus elettrico possono essere ottenute:

· visitando i siti www.autorita.energia.it oppure www.sviluppoeconomico.gov.it oppure www.bonusenergia.anci.it oppure www.sgate.anci.it

· chiamando il numero verde 800.166.654 (ore 8-18, lunedì-venerdì)

(*) L’ISEE non rappresenta il reddito personale ma è l’indicatore di “situazione economica equivalente”, che permette di misurare la condizione economica delle famiglie, tenendo conto del reddito, del patrimonio mobiliare-immobiliare e della numerosità dei famigliari a carico. E’ già ampiamente utilizzato per l’accesso ad altre prestazioni a carattere sociale, soprattutto a livello locale. A titolo puramente esemplificativo:  un nucleo familiare composto da padre, madre e due figli, monoreddito, in affitto e senza ulteriori disponibilità patrimoniali, rientra nella soglia ISEE di 7.500 con un reddito annuo lordo fino a circa 23.400 euro; una famiglia composta da padre, madre e cinque figli a carico, con un affitto annuo di 10.000 euro e un patrimonio mobiliare di 15.000, rientra nella soglia ISEE di 20.000 con un reddito annuo lordo fino a 75.000 euro. All’indirizzo internet https://servizi.inps.it/servizi/isee/default.htm è disponibile un simulatore per il calcolo personalizzato dell’ISEE.

(**) Tutte le agevolazioni sono riconosciute come componente in deduzione sulle bollette di fornitura dell’energia elettrica, “spalmate” sulle bollette di un anno. Su ogni singola bolletta la deduzione riconosciuta è proporzionale al periodo di consumo cui la bolletta fa riferimento.

24 aprile 2009

Perché inquinare meno deve costare di più?

Salve, sono Marco da Nettuno, ho acquistato qualche anno fa un'auto con il sistema antinquinamento fap, che nella mia zona non è richiesto..... comunque sono contento di contribuire a inquinare meno, ma tale sistema mi costa circa 500€ ogni due anni, perchè si intasa e l'auto gestita da computer, segnala il guasto e non va più. Possibile che devo sostenere tale cifra per non inquinare? Visto che sono previsti incentivi e detrazioni per chi risparmia energia in generale, potrei rientrare in talune fasce per ammortizzare la spesa? O la mia scelta tecnologica viene solo punita in costi e scocciature? Qualcuno mi suggeriva di tornare al vecchio diesel fumante..... ma così quando cresciamo..... ciao grazie.

Piano cottura in garanzia.

Cagliari, 19/04/2009 

Buongiorno vi scrivo per segnalare un comportamento che ritengo scorretto da parte del servizio clienti Indesit e per sapere se esiste qualche strumento a difesa del consumatore che obblighi una ditta a fornire risposte a quesiti posti anche se si tratta di oggetti non più in garanzia.   Vi espongo i fatti:  Il 7 marzo del 2009 ho scritto al servizio clienti per ottenere risposta a un problema verificatosi con un piano di cottura in vetro Ariston modello TD 640 acquistato nel 2006.  Al primo utilizzo con una pentola in coccio e relativo spargifiamma nell'arco
di circa un minuto il piano cottura è andato completamente in frantumi.  Il prodotto ancora in garanzia è stato prontamente sostituito. Purtroppo anche il secondo piano cottura ha subito la stessa fine con le stesse modalità del primo, ma anche questa volta il piano è stato sostituito. L'accordo con l'assistenza a quel punto è stato che mi avrebbero fatto sapere qualcosa sull'utilizzo del piano appena la casa madre avesse indagato sulla causa della rottura e di conseguenza mi avrebbero suggerito le norme di utilizzo.
Ovviamente sul libretto delle istruzioni non si faceva riferimento alle possibili conseguenze dell'utilizzo di uno spargifiamma, e il fatto verificatosi nel mio caso sembrava totalmente nuovo.  Purtroppo la promessa di informazioni più precise in merito all'utilizzo del piano non è mai arrivata e ho dovuto chiamare io l'assistenza per capire se la casa madre avesse per caso individuato il motivo della rottura del piano.   La risposta è stata un po' vaga e mi è stato detto che in effetti era stata riscontrata una incompatibilità di utilizzo del frangifiamma nel caso di piani in vetro tanto che prevedevano in futuro anche di segnalarlo nel libretto d'istruzioni.   Verificando sul sito dell'Ariston l'attuale libretto d'istruzioni relativo ai piani TD 640 non ho trovato nessuna controindicazione relativa all' utilizzo del frangifiamma.   La mia domanda al servizio clienti, posta a marzo di quest'anno, è stata:  "Dato che amo molto cucinare e la pentola in coccio è fondamentale per molti piatti che preparo, vi chiedo, data la particolarità del caso, se ho la possibilità di ottenere ancora una volta la sostituzione del piano nel caso di rottura con l'utilizzo del frangifiamma anche se non sono più in garanzia"  La modalità adottata dal servizio clienti è stata la stessa adottata anni fa, non ha risposto nonostante gli ulteriori solleciti inviati, l' ultimo del 1 aprile.
Al di là del problema relativo al piano di cottura in vetro, ritengo che l'aspetto più grave sia il fatto che molte ditte oggi utilizzano sistematicamente la modalità di non rispondere giocando sugli aspetti di stanchezza e di senso di impotenza diffuso rispetto alla possibilità di far valere i propri diritti.  Consentire che questo succeda allargherà sempre più il divario tra ditte produttrici e consumatori, rendendo sempre più difficile arrivare a rapporti equi ed equilibrati tra chi produce o offre servizi e chi acquista.   Vi ringrazio per l'attenzione.

Monica Mariani

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22 aprile 2009

Cordone ombelicale: nuova ordinanza e nuove proroghe.

È entrata in vigore dal 1° marzo 2009 la nuova ordinanza ministeriale sulla conservazione delle cellule staminali da sangue del cordone ombelicale. Viene confermata la donazione del cordone a scopo solidale e la conservazione "a uso dedicato", vale a dire da utilizzare nel caso in cui il neonato, o un consanguineo, sia malato, o ci sia il rischio di malattia geneticamente determinata, trattabile con staminali del sangue. Per quanto riguarda la conservazione del cordone del proprio bimbo per un eventuale uso futuro (conservazione autologa), per i cittadini italiani rimane in vigore la sola possibilità di conservarlo all´estero in banche private a proprie spese. Le banche private, infatti, in Italia sono vietate dalla legge. Esistono solo strutture pubbliche autorizzate dalle varie Regioni italiane per la conservazione dei campioni autorizzati dall´ordinanza.
Avv. Francesco Fuzio - Ufficio legale ACU

Comunicati della Confederazione Altragricoltura.

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Confederazione Altragricoltura

uffstampa@altragricoltura,info

Vittorio Veneto 20 aprile 3009. com. stampa

La delegazione di contadini e sindaci contro la crisi nelle campagne italiane incontra la Commissaria Europea Marian Fishler Boel.

Consegnato l’olio ed il vino prodotto dal proprio lavoro ed un documento dal titolo VOI G8 NOI 6 MILIARDI

Ieri 19 Aprile, in due diverse iniziative a Vittorio Veneto (in Piazza del Popolo la mattina) ed a Fregona nel pomeriggio, la delegazione degli agricoltori delle vertenze contro la crisi, arrivati da diverse regioni italiane  ha segnato la propria presenza durante lo svolgimento dell’incontro del g8 agricolo. Ai cittadini veneti sono stati distribuiti 20 kg di mozzarelle di bufala (da Castel Volturno) 50 kg di fragole e 50 di fave (Mondragone), 40 kg di pane (da Altamura), 20 lt di olio pugliese e 100 lt di vino (Primitivo di Manduria), 19 forme di formaggio sardo da pastori ed allevatori del Cagliaritano, pomodorini ed ortaggi freschi da Vittoria e Pachino. Gli agricoltori, offrendo il frutto del proprio lavoro hanno voluto sottolineare come la qualità del cibo che veniva offerto era possibile solo se viene tutelata l’azienda contadina, se si sapranno garantire campagne vive con uomini e donne al lavoro nei campi gratificati nel reddito e impegnati ad offrire un cibo sano a prezzi giusti. Nel volantino che accompagnava la distribuzione dei prodotti, veniva denunciato come, invece, la realtà è ben altra e che le aziende agricole italiane sono ormai in una crisi profonda che rischia di compromettere pesantemente la sopravvivenza per moltissime di loro. Per questo gli agricoltori sono stati a Vittorio veneto ieri: per portare il cibo come atto di ospitalità ma anche la loro rabbia ed indignazione e la loro determinazione a riconquistare con la lotta il diritto a continuare a produrre ed alla Sovranità Alimentare..

Una parte degli agricoltori ha tentato di farsi ascoltare dai Ministri dell’Agricoltura e di incontrare il Ministro Zaia per consegnare il documento portato nel Veneto. Bloccati dalla polizia, che ha identificato i presenti, gli agricoltori hanno comunque chiesto ed ottenuto di incontrare la Commissaria Europea Marianne Fishler Boell. A lei Paolo Rubino (Tavolo Verde Puglia) ha consegnato il vino e l’olio come gesto simbolico di ospitalità ma è toccato a Gianni Fabbris, coordinatore nazionale di Altragricoltura, spiegare alla Commissaria Europea la condizione pesantissima della crisi delle aziende italiane e chiedere che la Politica Europea cambi urgentemente ( “non è possibile non prendere atto del fallimento delle politiche neoliberiste della globalizzazione”). La Commissaria europea ha ribattuto che “l’UE persegue l’obiettivo principale di realizzare quello che chiedono i consumatori ed, infatti, i prezzi al consumo sono calati o sono contenuti” ed ha osservato che non si possono proteggere gli agricoltori europei contro gli agricoltori di altri paesi. Nel vivace scambio di battute che ne è seguito Fabbris ha osservato che i cittadini chiedono un prezzo giusto ma anche un territorio vivo e tutelato dal lavoro e che il movimento contadino si batte per la Sovranità Alimentare che non è protezionismo ma diritti per cittadini e contadini nel Nord come nel Sud”. Alla Commissaria è stato consegnato un documento dal titolo “Voi G8 noi 6 miliari” ed è sottolineato come il G8 non sia il luogo adeguato per decidere le scelte di politica agricola che invece vanno restituite ai cittadini ed ai popoli. Alla Commissaria è stata fatta la richiesta di un incontro con i rappresentanti delle vertenze italiane contro la crisi nelle campagne per illustrare anche alla Commissione Europea le proposte già depositate al Senato della piattaforma contro la crisi agricola sostenuta da molte istituzioni territoriali e regionali italiane. L’incontro si farà nelle prossime settimane: un altro passaggio nel percorso della vertenza contro la crisi in cui siamo impegnati. L’assemblea contadina riunita nel  pomeriggio a Fregona (cui si sono aggiunte realtà agricole venete e presenti il rappresentante del Comune di Decimoputzu oltre che il Sindaco di Fregona) ha cominciato a discutere delle prossime tappe: manifestazione nazionale entro maggio dal titolo “Giù le mani dalle nostre terre” e preparazione per la mobilitazione in occasione del G8 in Sardegna.

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Comunicato e invito alla stampa

Per info: G.Fabbris (3351336977 - 3486535908)

DELEGAZIONE DI ALTRAGRICOLTURA E DI SINDACI CONTRO LA CRISI NELLE CAMPAGNE ITALIANE

A VITTORIO VENETO DOMENICA 19 APRILE

La Confederazione Altragricoltura per la Sovranità Alimentare sarà presente domenica 19 Aprile a Vittorio Veneto in occasione del G8 Agricolo con una delegazione contadina italiana in rappresentanza delle vertenze territoriali e di settore contro la crisi agricola e per la Sovranità Alimentare.

Altragricoltura ha iniziato il suo percorso a Genova durante la mobilitazione contro il g8 del 2001 dall’incontro fra le esperienze contadine italiane più avanzate di ricerca dell’alternativa al modello agricolo della globalizzazione e quelle internazionali del movimento di Via Campesina. Oggi, nel pieno di una vertenza sempre più estesa per la difesa delle aziende agricole italiane, del lavoro e del diritto al cibo dei cittadini, le ragioni della critica al modello della globalizzazione ci spingono sempre più a riconfermare la battaglia per chiedere che l’agricoltura sia tenuta fuori dal WTO e che il diritto a scegliere il proprio modello sia restituito ai cittadini ed ai contadini.

La delegazione di circa 70 persone proviene da diverse regioni italiane (Sicilia, Sardegna, Puglia, Basilicata, Campania, Toscana) ed è partecipata, anche, da alcuni sindaci in rappresentanza delle diverse istituzioni locali che sostengono le piattaforme e le rivendicazioni del movimento contadino. In particolare saranno presenti i sindaci dei comuni di Decimoputzu e Samassi (CA) dove è in corso una delle battaglie più significative per gli agricoltori italiani degli ultimi anni: quelli per impedire la vendita all’asta a migliaia di aziende sarde.

La nostra presenza in Veneto durante il G8 Agricolo ha due principali obiettivi. La prima è quella di dare voce alle nostre istanze e proposte ed alle aspettative generali comunicando  al Ministro dell’Agricoltura Italiano ed ai ministri degli altri Paesi un documento che rivendica come i problemi del cibo, dell’alimentazione e dell’agricoltura sono una questione di diritti e di democrazia e che va restituito ai popoli del mondo ed ai contadini il diritto fondamentale alle scelte espropriato loro da multinazionali, finanza e speculatori. In una parola va garantita la Sovranità Alimentare dei Popoli.

L’altro elemento della nostra presenza è legato direttamente alla vertenza generale che stiamo conducendo sulla crisi agricola nelle campagne italiane che sta esplodendo con particolare virulenza nel Mezzogiorno ma che, ormai, coinvolge settori decisivi come quelli dell’allevamento del Nord e minaccia di estendersi e coinvolgere tutto il comparto produttivo del Paese.

È, in effetti, a rischio (nel Nord, nel Centro e nel Sud Italia) il patrimonio delle nostre aziende agricole caricato sempre di più da debiti scaturiti dalla impossibilità di remunerare gli investimenti molto forti fatti nei decenni scorsi. La nostra piattaforma generale contro la crisi sta conquistando consensi sempre più ampi e sta costruendo importanti alleanza fra realtà contadine, reti di cittadini ed istituzioni come dimostrano gli allegati che vi invio sulla iniziativa che abbiamo tenuto l’8 aprile scorso al Senato e su cui stiamo continuando a lavorare con iniziative diverse anche in questi giorni. Secondo nostro obiettivo è quello di consegnare al Ministro dell’agricoltura la nostra piattaforma chiedendo l’apertura urgente di un confronto articolato sulla crisi dell’azienda agricola italiana e un pacchetto di misure straordinarie contro l’indebitamento e per il rilancio della produzione e la tutela del lavoro.

Questo il programma della giornata del 19 Aprile.

Ore 10-12 Arrivo a Vittorio Veneto in Piazza del Popolo, banchetto, distribuzione dei prodotti contadini ai cittadini e volantinaggio, incontro con la stampa. Durante l’incontro con i cittadini verranno distribuiti i prodotti del lavoro delle delegazioni contadine presenti; in particolare: pomodorini da Vittoria e Pachino, mozzarella di bufala da Castelvolturno, fragole e fave da Mondragone e dal Metapontino, vino da Manduria, pane da Altamura, pecorino sardo da Villacidro, olio toscano e vino veneto. La stampa presente potrà ascoltare dalla viva voce dei contadini italiani di diverse regioni quanto sia grande la crisi che stanno attraversando le nostre campagne e quanto sia fallimentare il modello che lo ha indotto

Ore 13 Pranzo contadino dell’Altragricoltura e incontro fra le diverse delegazioni presenti e le realtà del territorio

Ore 16 Vittorio Veneto – Assemblea Contadina: “Giù le mani dalle nostre terre. Per il diritto a produrre, al territorio, al cibo, alla Sovranità Alimentare”, intervengono le delegazioni contadine ed i sindaci 

Invitiamo a partecipare tutte le reti contadine, le istituzioni, i giornalisti, i cittadini e le forze politiche e sociali.

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VOI G8, NOI 6 MILIARDI

Giù le mani dalle nostre terre. L’agricoltura ha bisogno degli agricoltori.

La Confederazione Altragricoltura per la Sovranità Alimentare e il Tavolo Verde Puglia sono presenti oggi 19 Aprile a Vittorio Veneto in occasione del G8 Agricolo con una delegazione contadina italiana in rappresentanza delle vertenze territoriali e di settore contro la crisi agricola e per la Sovranità Alimentare.

La delegazione proviene da diverse regioni italiane (Sicilia, Sardegna, Puglia, Basilicata, Campania, Toscana) ed ha avuto l’adesione, di diversi sindaci in rappresentanza delle diverse istituzioni locali che sostengono le piattaforme e le rivendicazioni del movimento contadino. In particolare è presente il comune di Decimoputzu (CA) dove è in corso una delle battaglie più significative per gli agricoltori italiani degli ultimi anni: quelli per impedire la vendita all’asta di migliaia di aziende sarde.

La nostra presenza in Veneto durante il G8 Agricolo ha due principali obiettivi. La prima è quella di dire con forza ai ministri dell’agricoltura del G8 che i problemi del cibo, dell’alimentazione e dell’agricoltura si risolvono con la democrazia economica, la giustizia sociale e garantendo i diritti: va restituito ai popoli del mondo ed ai contadini il diritto fondamentale alle scelte espropriato loro da multinazionali, finanza e speculatori. In una parola va garantita la Sovranità Alimentare dei Popoli.

La crisi alimentare planetaria, che si inserisce in quella finanziaria, ambientale ed energetica è la diretta conseguenze del modello della globalizzazione neoliberista e, dunque, i governi del G8 dovrebbero, prima di tutto, dismettere queste politiche che affamano il Sud del mondo e producono profondi guasti sociali nel Nord.

Ma noi siamo qui anche in nome della vertenza generale che stiamo conducendo sulla crisi agricola nelle campagne italiane che sta esplodendo con particolare virulenza nel Mezzogiorno ma che, ormai, coinvolge settori decisivi come quelli dell’allevamento del Nord e minaccia di estendersi e coinvolgere tutto il comparto produttivo del Paese.

Siamo qui perché la nostra agricoltura, il suo patrimonio di lavoro e tutela del territorio, sono in un rischio mortale.

Stiamo diventando un grande mercato di consumo di prodotti agroalimentari (con il nostro Made in Italy sempre più in mano ai grandi marchi di proprietà di finanzieri, industriali, lobbies e multinazionali) mentre stanno chiudendo nell’indifferenza le attività produttive. E’ una crisi pesantissima che mette a rischio la stessa permanenza del Patrimonio di lavoro e di gestione del territorio che per generazioni le famiglie degli agricoltori hanno garantito al Paese. Oggi, per migliaia (quattrocentomila), si profila lo spettro di dover presto chiudere l’attività: le terre potrebbero presto passare definitivamente di mano alle banche, alle multinazionali, a speculatori, affaristi o al capitale mafioso ed illegale.

Con quelle terre sono stati garantiti investimenti importanti con cui agricoltori ed allevatori hanno rischiato il proprio denaro per assicurare lavoro e cibo e tenere in produzione il territorio, convinti che fosse, semplicemente, loro dovere.

La verità è che nessun investimento fatto negli anni scorsi dai contadini è, ormai , remunerato dalla vendita del prodotto che viene pagato loro sempre meno e sotto i costi di produzione: a fine dell’annata agraria, da troppo tempo, scoprono di aver solo accumulato perdite, indebitandosi, mentre ai consumatori aumenta sempre di più il costo della spesa.

Nessuna azienda di alcun altro settore produttivo avrebbe potuto reggere questa situazione ma, per gli agricoltori e gli allevatori, è diverso: sono sulla terra, ne hanno la proprietà, facile preda di molti che sfruttano il lavoro contadino; sono legati ai tempi della natura di cui soffrono l’impazzimento climatico ed ambientale pagandone prezzi economici crescenti. Terra che, come è sempre più chiaro a tutti noi, gli agricoltori sono chiamati a gestire responsabilmente per conto di tutti i cittadini.

Questo sarà possibile, però, se le nostre campagne saranno vive con uomini e donne al lavoro gratificati nel reddito e nelle condizioni sociali, altrimenti perderemo tutti e l’intero Paese sarà più povero, più debole, meno sovrano.

Per noi, non è questione di altri soldi: la tutela delle nostre aziende produttive è una grande questione sociale e di scelte. Non siamo con il cappello in mano a chiedere l’ elemosina che, poi, finirebbe per arrivare nelle tasche di qualche furbo magari legato al carrozzone di sottopotere di turno. Siamo, con la nostra lotta, a pretendere misure di equità e giustizia. Per noi, le nostre famiglie e tutti i cittadini.

Per questo, oggi, siamo a Vittorio Veneto, per dire ai ministri dell’agricoltura dei paesi del G8 che noi non staremo a guardare morire le nostre aziende e che se il Paese perderà i suoi agricoltori saremo tutti più poveri, più deboli e meno Sovrani

La delegazione contadina al G8 Agricolo del 2009

Confederazione Altragricoltura – Tavolo Verde Puglia

FS=finto servizio.

Quest'oggi Trenitalia ci ha deliziato di un'altra sua performance da incorniciare.

Treno delle 17.18 da Milano L.te a Bergamo arriva in orario e parte in orario, la mia carrozza (la penultima) appare decisamente sporca, ma ormai noi  pendolari ci siamo abituati...
Già da mesi (quindi con un largo anticipo) abbiamo cominciato a chiedere la revisione degli impianti di climatizzazione, anche perchè (e forse nessuno in ASL se n'è accorto, o forse il mondo dei treni interessa gran poco) le condizioni microclimatiche dove soggiornano persone sono disciplinate da leggi in materia.
Nella mia carrozza l'impianto di climatizzazione non funzionava. Come tutti gli anni, come tutte le estati. Non è cambiato nulla.

Il treno ha cominciato a trotterellare fino a Segrate, poi si è bloccato per 10' prima di Pioltello.
Poi è ripartito a passo d'uomo e ha cominciato la sua corsa fino a Cassano, dove ha cominciato a rallentare nuovamente per fermarsi altri 10' tra Cassano e Treviglio Ovest. Perchè? Semplice.. per far passare un interregionale (per Verona credo) che poteva arrivare a Treviglio sulla linea "veloce" e invece ha dovuto instradarsi sulla "lenta" dove c'eravamo noi.
Alla fine siamo arrivati a Bergamo con 25' di ritardo.

Bello schifo!!!

Passano gli anni ma Trenitalia non cambia mai, treni sporchi e in ritardo.

E non commentiamo le solite promesse non mantenute e lo scaricabarile continuo.
I treni sono in ritardo? Colpa dei pendolari che impiegano troppo tempo a salire!
I treni sono sporchi? Colpa dei pendolari che li imbrattano e lasciano che le sporcizie si accumulino per terra I treni sono corti? Colpa dei pendolari che li devastano I treni non fermano nelle stazioni costate fior fior di euro?? Colpa del mondo intero, ma non di Trenitalia! giammai!

I pendolari però, dal canto loro, hanno imparato una grande cosa, mai mai mai credere a quei gran burloni di Trenitalia, tutto fumo e niente arrosto!!

come tutti gli anni, come tutte le estati. Non è cambiato nulla.

E la Regione!? lasciamo perdere... era meglio la giunta precedente!!!

Francesco Graziano
Comitato Pendolari Bergamaschi

Sostengo alla mobilitazione contro gli OGM

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S.E. l’Ambasciatore di Spagna in Italia

Roma, 14 Aprile 2009

Egregio Ambasciatore,

come ben sa la Spagna è l’unico paese dell’Unione Europea che coltiva OGM , da oltre 10 anni e su grande scala, ed è l’unico ad aver puntato su questo modello di agricoltura insostenibile malgrado la forte opposizione della società europea. Nel 2008 sono stati messi a coltura ben 80.000 ettari di mais transgenico (MON810), l’unica coltura geneticamente modificata autorizzata dall’UE.

Al contrario, Paesi come Francia, Austria, Grecia, Polonia e Ungheria hanno proibito questo tipo di coltivazione sulla base dei riscontri sull’impatto ambientale, delle preoccupazioni relative alla salute e dell’impossibilità di proteggere l’agricoltura ecologica e quella tradizionale dalla contaminazione del polline transgenico, come ben testimoniano le zone della Catalogna e dell’Aragona. Questi divieti sono stati inoltre ribaditi poche settimane fa dal Consiglio dei Ministri dell’Ambiente dell’UE.

In questi giorni la società civile spagnola, che da anni si oppone a questa situazione, sta organizzando una serie di eventi di mobilitazione che culmineranno con una manifestazione congiunta nazionale a Saragozza in 18 aprile.Noi associazioni firmatarie desideriamo esprimere il nostro appoggio alla mobilitazione della società civile spagnola contro gli OGM.

In rappresentanza del Comitato Italiano per la Sovranità Alimentare – che raggruppa oltre 270 sigle tra associazioni di produttori e consumatori, ONG e sindacati – chiediamo al Suo Governo di prendere atto del fatto che la pratica di questo tipo di coltivazione pregiudica l’immagine dei suoi prodotti agricoli all’estero.

Chiediamo quindi che si ponga termine a questa situazione e che la Spagna si unisca alla posizione europea maggioritaria che rifiuta gli OGM e appoggia l’agricoltura sostenibile e di qualità.

Distinti saluti,

Sergio Marelli

Presidente

Come evitare lutti e danni.

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www.coordinamentocamperisti.it

info@coordinamentocamperisti.it

Firenze, 11 aprile 2009

Come Cittadino, Come Politico, Come Associazione,

è TUO DIRITTO /DOVERE chiedere direttamente al governo in carica d’intervenire

per evitare al Paese nuovi lutti e nuovi danni

Il nostro compito è quello di sottoporti la nostra analisi

e le soluzioni che riteniamo idonee al cambiamento, pertanto,

INVIA AL GOVERNO IN CARICA e AI PARLAMENTARI

quelle tra le seguenti soluzioni che condividi

Ancora una volta il TERREMOTO in ABRUZZO ha dimostrato che nel nostro Paese, per evitare il ripetersi ciclico di lutti, danni, interventi di ripristino che falsano i dati del PIL, il Governo in carica deve procedere alla riorganizzazione dell’assetto amministrativo del territorio, ottimizzando le risorse e rendendo veramente operativa la Legge 225 varata nel 1992 per attivare la Protezione Civile.

Per non gravare sulla collettività,

investendo per un tranquillo futuro

· Riattivazione di una scheda fabbricato che ciclicamente comporta l’obbligo per il proprietario ad una revisione tecnica e all’esecuzione dei lavori che il tecnico rileva poi necessari, pena la dichiarazione di NON agibilità dello stesso.

· Attivazione dell’assicurazione obbligatoria per i fabbricati sia per la responsabilità civile Terzi e sia per la ricostruzione in caso di distruzione e/o danneggiamento. Una polizza che deve avere alla base la Scheda fabbricato, verificata dai tecnici inviati dall’assicurazione per la valutazione finale dell’importo del premio da pagare.

Per limitare i danni da delinquenza e/o incompetenza oppure indebiti oneri

· Abolire i Comuni sotto i 5.000 abitanti accorpandoli, lasciando aperti gli uffici locali. Un notevole risparmio di denaro (elezioni che non si fanno e sindaci e consigli che non si pagano, ecc..) e, soprattutto, riduzione di un possibile condizionamento ambientale per eludere le leggi.

· Ripristinare il controllo del Genio Civile sulle costruzioni, attivando controlli ad estrazione. Un deterrente micidiale per i progettisti e per gli esecutori delle opere.

Due soluzioni per attivare la PREVENZIONE CIVILE

· Obbligo per i Comuni di inserire nella home page del loro sito Rete Civica il PIANO COMUNALE DI EMERGENZA COMUNALE secondo il Metodo Augustus,

· Varare un Legge affinchè i Comuni provvedano all’allestimento di almeno un CAMPEGGIO MUNICIPALE MULTIFUNZIONALE.

CAMPEGGI MUNICIPALI MULTIFUNZIONALI

affinché il nostro Paese emani una Normativa di indirizzo a carattere nazionale

La progettazione e allestimento di Campeggi Municipali Multifunzionali attiva una sinergia tra Turismo e Protezione Civile, consentendo lo sviluppo del Turismo Itinerante, di quello scolastico e della terza età nonché per la creazione di nuovi posti di lavoro a carattere locale.

Una normativa che soddisferà l’esigenza di campeggi di economico e rapido allestimento e che consentirà di praticare tariffe accessibili ai giovani ed alla terza età con redditi medio bassi. Una normativa per indicare le strutture / progettazione minimali. Una normativa di indirizzo che non deve entrare in contrasto con la normativa preesistente affinché possa essere recepito dalle Regioni, Province per gli opportuni incentivi da erogare a quei Comuni che lo inseriranno nel loro Piano Strutturale. Una normativa che delega a Regioni, Province nonché crea la possibilità per i Comuni di inserirli nel loro Piano Strutturale. Prevedere per i Comuni solo l’obbligatorietà ad allestire almeno un Campeggio Municipale Multifunzionale, riferendosi a quanto previsto negli articoli 13 e 36 del Codice della Strada.

Necessità di una Normativa Nazionale

Purtroppo in Italia le normative per allestire un campeggio attivano una serie di costi proibitivi, tanto che risulta quasi impossibile che qualche soggetto (pubblico e/o privato) si arrischi in tali investimenti. Per quanto detto, esistendo l’esigenza di sostenere e sviluppare un turismo itinerante a basso costo ed ad altro contenuto culturale, sorge l’esigenza di attivare una iniziativa che obblighi e disciplini l’allestimento di almeno un Campeggio Municipale Multifunzionale per ogni comune e che consente un investimento della Pubblica Amministrazione e/o del privato. Non saremo innovativi perché i Campeggi Municipali sono già esistenti nella vicina Francia ma, saremo innovativi, perché li supereremo grazie alla Multifunzionalità che ne consentirebbe l’inserimento nel Piano Comunale di Protezione Civile.

Si tratta di varare una normativa nazionale di Pubblica Utilità in quanto comporterebbe:

· sviluppo dell'occupazione sia nella fase di allestimento che in quella successiva di gestione;

· promozione e sviluppo del Turismo Itinerante, scolastico e della terzà;

· risparmio nei tempi d'intervento e di risorse in caso di calamità.

Innovazioni

Preso atto delle cicliche catastrofi che affliggono il nostro Paese, sarebbe utile prevedere che al Campeggio Municipale Multifunzionale fosse assegnato un certo numero di casemobili in modo da distribuirle utilmente e preventivamente su tutto il territorio nazionale, programmandone per tempo sia i relativi acquisti che il conseguente utilizzo in caso di emergenza.

L’Amministrazione Comunale (il gestore) potrebbe affittare ai turisti le casemobili, traendone indubbi profitti, e provvedendo sia alla manutenzione che all’invio nei luoghi che eventualmente la Protezione Civile indicherebbe in caso di emergenza. Una soluzione per averle a disposizione in numero adeguato e in tempi brevi nonché farci un guadagno. Una soluzione per evitare gli attuali costosi stoccaggi che le rendono rapidamente degradate ed anche inservibili allo scopo.

Campeggio Municipale Multifunzionale

Cosa è

Area aperta, possibilmente limitrofa e/o interna agli impianti sportivi comunali in quanto non richiede espropri ma solo una eventuale presentazione di una variante al Piano Strutturale.

Allestimento con minime infrastrutture utili sia al turismo itinerante e sia alla Protezione Civile in caso di emergenza.

Caratteristiche salienti

Minimi costi per l’allestimento e conseguenti basse tariffe.

Utilizzo dell’area da parte della Protezione Civile in caso di emergenza.

Razionalizzazione della ricettività

Una migliore capacità ricettiva, suddividendo in:

1. area accettazione, uffici, sede associazioni (struttura fissa costruita con materiali del luogo e/o casamobile). Per la “reception” una pensilina esterna dove l’autoveicolo sosta e il conducente si reca all’accettazione per una rapida registrazione, provvisto di una rampa utile all’accesso dei portatori di handicap, pannelli informativi, ecc.... ;

2. area ristorazione e per attività ludiche al coperto;

3. area tende (per coloro che arrivano con bus turistici, scolari, terza età, ecc...);

4. area caravan (per i lunghi soggiorni e/o rimessaggi);

5. area autocaravan (area di mobilità con tariffe promozionali);

6. area case mobili (affitto ai turisti e/o ai residenti);

7. area per accogliere gli animali domestici al seguito dei fruitori.

8. area per accogliere, come rimessaggio all’aperto, le autocaravan e caravan (un sistema per aumentare gli stalli di sosta nelle strade e piazze dei comuni).

Infrastrutture di base

1. Area accettazione, uffici, sede associazioni con illuminazione interna con camini solari e pannelli solari per l’acqua calda ed elettricità.

2. Servizi igienici autopulente con illuminazione interna con camini solari e pannelli solari per l’acqua calda ed elettricità.

3. Area ristorazione e per attività ludiche al coperto con illuminazione interna con camini solari e pannelli solari per l’acqua calda ed elettricità.

4. Area erbosa per tende

5. Area con pavimentazione autobloccante discontinua per caravan.

6. Area con pavimentazione autobloccante discontinua per autocaravan.

7. Area con pavimentazione autobloccante discontinua per bus turistici.

8. Area con pavimentazione autobloccante discontinua per casemobili.

9. Elisuperficie. Nel 1992, per provare la rapidità e semplicità di detto allestimento, facemmo atterrare un elicottero all’interno della Fortezza da Basso a Firenze su una elisuperficie attrezzata in soli 15 minuti.

10. Viabilità interna ed i relativi spazi necessari fruibile da tutti (per “tutti” s’intende una progettazione che consenta la fruizione anche ai portatori di disabilità).

11. Modulo piazzola a partire da 50 mq;

12. Due pozzetti autopulenti ove poter scaricare ecologicamente le acque reflue (art. 214 del D.P.R. n. 610/96).

a. Punti per l’erogazione di acqua potabile.

b. Punti di erogazione di energia elettrica per ogni piazzola oppure per più piazzole.

c. Palificazione per illuminazione notturna con sensori crepuscolari e di movimento, dotate di pannelli fotovoltaici e predisposizione per telesorveglianza.

d. Isola ecologica per la raccolta differenziata (interrata e/o esterna).

e. Messa a dimora di verde autoctono (specifico progetto che ne illustri le motivazioni e gli obbiettivi) percettibile e fruibile anche dai ciechi.

f. Urbanizzazione con “Cunicoli Intelligenti”, cioè in grado di ospitare le reti tecnologiche e consentire rapidi interventi di modifica / manutenzione.

I vantaggi

· Possibilità di praticare tariffe inferiori del 70% rispetto ai campeggi esistenti in Italia.

· Permette l’accoglienza del turismo, anche del fine settimana, praticato da studenti e pensionati i quali chiedono di fruire e pagare solo i servizi essenziali.

· Consentire alla comunità locale di avere una base utile per sviluppare rapidamente il turismo itinerante nonché avere a disposizione un centro per creare eventi di aggregazione per i cittadini residenti, sviluppando attività economiche e culturali.

· Area a costo “zero” per gli interventi di Protezione Civile.

Caratteristiche utili per la gestione

· Supera il concetto di gestione stagionale affidandone lo sviluppo ad Associazioni locali di volontariato o ONLUS oppure di Comitati Locali di disoccupati.

· Attiva contratti di impegno con detti soggetti al fine di garantire l’aumento delle presenze, un impegno concreto e verificabile per attivare il TURISMO INTEGRATO.

· Sinergie tra l’amministrazione comunale, i commercianti, gli artigiani, i ristoratori, gli industriali, le Pro Loco.

· Prende “possesso” e coordina le offerte di tutto il territorio circostante per un raggio di 50 chilometri e/o un’ora di percorrenza in autovettura, redigendo itinerari sulle 24/48 ore.

· Consente risparmi nella gestione grazie all’installazione di tecnologie ecologiche quali pannelli solari, ecc..

· Attiva una sicurezza pubblica con la registrazione, anche se non prevista per legge, della targa dei veicoli e rimorchi, evitando che la sosta si trasformi in un deposito per veicoli e rimorchi rubati.

· Utile al Comune grazie all’elisuperficie che è indubbiamente utile per i soccorsi sanitari, gli interventi antincendio nonchè per la Protezione Civile in caso di calamità.

LA CASAMOBILE UTILIZZABILE IN EMERGENZA

ERA IL 2001, scrivevamo: REQUISITI TECNICI MINIMI

consigliati dall'Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti

1. Larghezza massima mt. 2,50 per non rientrare nei carichi eccezionali.

2. Lunghezza massima mt. 6,50 per trasportarne due per ogni viaggio.

3. Dotati di ruote per favorire il carico e/o traino del verricello idraulico di cui sono dotate le bisarche.

4. Ben segnalato all’esterno il peso complessivo.

5. Controtetto con doppia pendenza, di gradi adeguati allo scorrimento delle acque e nevi.

6. Insonorizzazione che consenta un quieto riposo.

7. Finestre con apertura a scorrere, vetri idonei a evitare rilascio di calore e isolamento dal rumore esterno, zanzariere a scorrere.

8. Porta a scorrere con serratura di sicurezza e zanzariera sempre a scorrere.

9. Specifiche di costruzione, isolamento, manutenzione della struttura.

10. Specifiche e manutenzione dei mobili e delle tappezzerie ignifughe.

11. Specifiche e manutenzione dei componenti termoformati.

12. Indicazioni per l’installazione, ubicazione, tipologia estintori per antincendio.

13. Impiantistica per radio/televisione e telefono.

14. Centralina elettrica con sezionatori provvisti di led che si accendono in caso di non funzionamento.

15. Impianto elettrico con cablazioni ignifughe e autoestinguenti. Nodo equipotenziale (messa a terra), in particolare nel gabinetto, doccia, in tutte le tubature metalliche in corrispondenza di ogni entrata e uscita di esse.

16. Schema impianto elettrico, telefonico, idrico, gas e relative specifiche di costruzione.

17. Impiantistica per frigorifero, boiler, stufa con alimentazione a GPL con raccordo per allaccio bombola esterna e allaccio gas città.

18. Frigorifero con alimentazione combinata 220 V e GPL.

19. Boiler con alimentazione GPL.

20. Stufa a ventilazione forzata con alimentazione GPL.

21. Schema inerente il ricambio d’aria a veicolo chiuso, senza e con riscaldamento in funzione.

22. Programma di manutenzione degli impianti elettrico, idrico, gas.

23. Impiantistica per alimentazione acqua calda/fredda.

24. Specifiche di funzionamento e manutenzione di frigorifero, boiler, stufa, fornelli, impianto GPL per alimentazione servizi.

25. Tubi di scarico acque reflue chiare, scure e pluviali di tipo Geberit e posizionati in modo standard.

26. Ancoraggio a terra con prescrizione di prestare attenzione ad evitare collisioni con eventuali impianti interrati/sotterranei

A leggervi per completare questo documento,

Pier Luigi Ciolli

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Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti

www.coordinamentocamperisti.it

indirizzo e-mail: info@coordinamentocamperisti.it

indirizzo postale: via San Niccolò, 21 - 50125 Firenze

telefoni: 055 2340597 - 328 8169174

telefax: 055 2346925

La rivista inCAMPER è in libera lettura aprendo www.incamper.org

Riso OGM: 3 italiani su 4 dicono no

14 Aprile 2009 - Greenplanet

Quasi tre italiani su quattro che esprimono una opinione (72 per cento) ritengono che i cibi con organismi geneticamente modificati sono meno salutari di quelli tradizionali ed è pertanto necessario difendere la produzione dai rischi di inquinamento, a partire dalle sementi.
È quanto afferma la Coldiretti sulla base di una indagine Swg nel commentare l'approvazione, da parte della Commissione europea, del rapporto sulla coesistenza tra le colture geneticamente modificate e l'agricoltura tradizionale e biologica, nel quale si annuncia la prossima presentazione di un testo legislativo sui limiti da porre in etichetta circa la presenza di ogm.
Nonostante la crisi economica la grande maggioranza dei cittadini non giudica la diffusione degli organismi geneticamente modificati una soluzione positiva e al contrario – sottolinea la Coldiretti - si rafforza l'opposizione da parte degli italiani (+ 5,2 per cento).
Le coltivazioni Ogm nel mondo non solo non hanno risolto il problema della fame, ma hanno anche aggravato la dipendenza economica dall'estero di molti Paesi in via di Sviluppo, afferma la Coldiretti nel sottolineare che l'Italia con i primati conquistati qualitativi e nella sicurezza alimentare nell'agroalimentare ha peraltro una ragione più per rispettare il principio della precauzione nei confronti dei consumatori che mostrano una forte opposizione agli Ogm.
Intanto la Commissione europea, partendo dal parere favorevole dell'Efsa, chiede agli esperti del Comitato permanente per la catena alimentare e la salute animale, che si riuniranno il 20 aprile a Bruxelles, di approvare la commercializzazione nell'Ue del riso geneticamente modificato LL62, prodotto dalla Bayer e destinato a uso alimentare (ma non alla coltivazione). Si tratterebbe della prima autorizzazione comunitaria per un ogm destinato direttamente al consumo umano.
Ulteriori informazioni:

Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer

www.cbgnetwork.org (anche in italiano)
CBGnetwork@aol.com

Blog Viaggi promosso dal Master in Comunicazione per le industrie culturali.

Di seguito pubblichiamo un comunicato preparato dagli studenti del Centro per lo studio della moda e la produzione culturale dell'Università Cattolica di Milano.

 

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Comunicato Stampa

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DAL 21 FEBBRAIO ON-LINE.

IL NUOVO BLOG DEDICATO AI VIAGGI CULTURALI.

Sono pochi i viaggiatori che possono resistere all’intramontabile fascino di un viaggio culturale: una scoperta della storia e dei misteri di paesi in cui passato e presente raccontano l’incontro tra miti di antiche popolazioni e moderne civiltà.

Sono molti gli italiani che amano lasciarsi vincere da tale passione e scelgono di trascorrere le proprie vacanze in paesi la cui storia è fonte inesauribile di scoperta e suggestioni.

Noi studenti del Master in Comunicazione per le Industrie Culturali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e del Centro per lo studio della moda e della produzione culturale MODACULT abbiamo ideato un blog di viaggi in collaborazione con un partner d’eccellenza: Best Tours.

Il nostro obiettivo è quello di creare una community in cui si possa parlare di viaggi e destinazioni e soprattutto di condividere emozioni e racconti.

A tutti i viaggiatori è dedicato il nuovo blog “giornalediviaggi.it, powered by Best Tours”.

Vi invitiamo a visitarlo e condividere con noi le vostre esperienze di viaggio.

Creiamo insieme un’opportunità di arricchimento culturale.

21 aprile 2009

Basta multe con autovelox nascosti.

DOPO LA SENTENZA DELLA CORTE DI CASSAZIONE SUGLI AUTOVELOX, CHE OBBLIGA A SEGNALARNE LA PRESENZA CON APPOSITI CARTELLI, 400 METRI PRIMA, ANNULLABILI IL 50 PER CENTO DI MULTE E DEI PUNTI PERSI SULLE PATENTI. ACU SI ATTIVERA' SIA PER TUTELARE I SINGOLI AUTOMOBILISTI SIA CON  CLASS ACTION CONTRO I COMUNI E LE AMMINISTRAZIONI CHE HANNO PRATICATO TECNICHE DI AGGUATI (QUANDO SARA' POSSIBILE).  
La Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n.11131, ha posto la parola fine ai reiterati abusi dei Comuni, che hanno disinvoltamente utilizzato gli autovelox negli ultimi cinque-sei anni, come strumenti di pronta cassa per ripianare i bilanci, e non come strumenti di prevenzione previsti dal Codice della Strada.
Gli autovelox devono essere  segnalati  agli automobilisti con chiarezza e in anticipo almeno 400 metri prima dal punto della loro collocazione, altrimenti possono venire sequestrati dall'autorità giudiziaria e i titolari della società di rilevamento rischiano l'incriminazione per truffa. Potrete quindi rivolgervi agli sportelli ACU per tutte le informazioni necessarie.

Avv. Francesco Fuzio - ufficio legale ACU

17 aprile 2009

Strani episodi di malfunzionamento ATM.

ATM S.p.A.

Per conoscenza: ACU-Associazione Consumatori Utenti;  “Posta Celere” – quotidiano “la Repubblica”

Milano, 23-03-2009

Filovia 90 - fermata Monteceneri-Bartolini

All’Azienda Trasporti Milanese.

Gentili signori,

Non avendo ricevuto risposta al mio precedente fax in data 30-01-2009, che di seguito allego, ed essendosi verificato di nuovo un episodio analogo al precedente, anzi anche peggiore, vi invio il resoconto del nuovo STRANO episodio verificatosi sulla linea 90 sabato 21 marzo 2009, sperando 1) di ottenere finalmente una risposta con delle spiegazioni, e 2) che questi GRAVI comportamenti da parte della vostra azienda vengano interrotti.

Sabato 21-01-2009, sono arrivato alla fermata del filobus 90 Monteceneri-Bartolini alle 23.44. Ho aspettato invano le corse delle 23.55 e delle 00.12; il primo filobus è arrivato alle 00.25, 7 minuti prima della corsa programmata alle 00.32. In tutto questo tempo il display alla fermata non dava nessuna indicazione dei tempi previsti di attesa.

Sono sceso alla fermata di piazzale Lugano e, memore dell’altro episodio accadutomi a gennaio, ho aspettato qualche minuto e in effetti poco dopo è arrivato un altro autobus della linea 90; i due autobus arrivati a un paio di minuti uno dall'altro erano il n. 115 e il n. 129.

Come segnalavo nell’altro fax non è la prima volta che in quella tratta succedono episodi analoghi riguardanti filobus della 90 provenienti da piazzale Lotto. Episodi che accadono già da diverso tempo, ben prima dei recenti, presunti “scioperi bianchi” con cui comunque questi episodi non ci pare abbiano nulla a che vedere. Saremmo molto grati se l’ATM si degnasse di spiegarci cosa succede al capolinea di Piazzale Lotto.

In sostanza, sabato sera siamo rimasti più di 40 minuti in attesa di un autobus che sarebbe dovuto arrivare invece entro 11 minuti secondo l’orario. Non c’era traffico né partite di calcio da giustificare un ritardo così pazzesco e (ripeto, come altre volte), gli autobus sono poi arrivati bellamente a ruota uno dopo l’altro.

Ci riesce difficile pensare che si tratti di un episodio casuale imputabile a qualche accidente, visto che questi episodi si ripetono con STRANA FREQUENZA, DA DIVERSI MESI e sempre su quel tratto e in quella fascia oraria notturna.

Vorremmo che l’azienda, con tutti i suoi dipendenti, ricordasse di essere finanziata con denaro pubblico e di essere perciò al servizio dei cittadini, fatto di cui troppo spesso ci si dimentica.

Ne approfitto, inoltre, anche per rinnovare il suggerimento fatto nella lettera precedente:

Suggerimento

Fermate della 92 e del 3 in Via Lancetti, presso il Passante Ferroviario

Le fermate del tram 3 e della filovia 92 in Via Lancetti vengono spesso utilizzate dagli utenti del Passante Ferroviari per proseguire verso la Bovisa; sarebbe utile per tutti se le due fermate fossero più vicine (in sostanza se la fermata della 92 fosse avanzata di un centinaio di metri per avvicinarla alla fermata del 3 e all'uscita del Passante; la stessa cosa sarebbe da fare in direzione opposta, dove abbiamo ben 2 fermate della 92 a brevissima distanza e ciascuna sfasata di un centinaio di metri rispetto alla fermata del 3 e all'uscita del passante).

Non si tratta solo di semplice e banale questione di razionalizzazione, ma anche di ridurre i rischi di un incidente. Spesso si assiste a scene dantesche di gente che corre sulla carreggiata facendo lo slalom fra le macchine per correre a prendere la 92 in arrivo dalla fermata del 3 o viceversa.

Cosa si aspetta per fare questo minimissimo intervento razionalizzatore, che ci scappi il morto (Dio non voglia)?

Resto in attesa di una risposta (via email o via posta ordinaria).

Cordiali saluti.

Roberto Polce

*** *** ***

ATM S.p.A.

Per conoscenza: Assoutenti Lombardia

Milano, 30-01-2009

Filovia 90 - fermata Monteceneri-Bartolini

Ieri sera, 29-01-2009, il filobus 90 alla fermata Monteceneri-Bartolini ha saltato la corsa delle 23.55; alle 00.12 è arrivato il filobus della corsa successiva; avendo visto in lontananza le luci di un altro autobus, alla fermata di piazzale Lugano sono sceso, ho aspettato e dopo tre minuti è arrivato un altro autobus della linea 90;i due autobus arrivati a 3 minuti uno dall'altro erano il n. 2220 e 2709.

Non è la prima volta che succede; anche qualche sera prima la 90 aveva saltato la corsa delle 23.55 alla fermata Bartolini. Non ricordo il giorno preciso, forse il 27 o il 28-01-2009, ricordo solo che la vettura arrivata per la corsa successiva (circa h. 0.12) era la n. 105. Allora però non mi ero premurato di controllare se era seguita a ruota un'altra vettura come è successo ieri sera.

Mi piacerebbe molto sapere cosa sta accadendo, se si tratta dell'iniziativa di qualche autista poco rispettoso del tempo degli utenti o di qualche disfunzione. Nell'uno e nell'altro caso ci auguriamo si intervenga rapidamente e in modo tale da evitare il ripetersi di tali malfunzionamenti.

Oltre al biglietto, paghiamo le tasse per contribuire a mantenere anche un servizio di trasporto pubblico; vorremmo che funzionasse secondo gli orari affissi sulle paline, che spesso sembrano essere là solo a scopo decorativo o per gettare fumo negli occhi dell'utente.

Suggerimento

Fermate della 92 e del 3 in Via Lancetti, presso il Passante Ferroviario

Le fermate del tram 3 e della filovia 92 in Via Lancetti vengono spesso utilizzate dagli utenti del Passante Ferroviari per proseguire verso la Bovisa; sarebbe utile per tutti se le due fermate fossero più vicine (in sostanza se la fermata della 92 fosse avanzata di un centinaio di metri per avvicinarla alla fermata del 3 e all'uscita del Passante; la stessa cosa sarebbe da fare in direzione opposta, dove abbiamo ben 2 fermate della 92 a brevissima distanza e ciascuna sfasata di un centinaio di metri rispetto alla fermata del 3 e all'uscita del passante). Non si tratta solo di semplice e banale questione di razionalizzazione, ma anche di ridurre i rischi di un incidente. Spesso si assiste a scene dantesche di gente che corre sulla carreggiata facendo lo slalom fra le macchine per correre a prendere la 92 in arrivo dalla fermata del 3 o viceversa. Cosa si aspetta per fare questo minimissimo intervento, che ci scappi l'incidente (Dio non voglia)?

In attesa di una risposta (possibilmente via email: roberto.polce@gmail.com), vi ringrazio per l'attenzione.

Cordiali saluti.

Roberto Polce

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14 aprile 2009

Regole troppo rigide per il cambio merce!

Spett. Promenade,

mi chiamo Luigi Mariani oggi (08/04/2009) mi sono recato presso il punto vendita della Promenade di Novate Milanese in via Amoretti 1 per sostituire un paio di scarpe acquistate tre giorni fa (05/04/2009). La mia intenzione era di sostituirle con uno stesso modello ma più grande di un numero, purtroppo non era disponibile il numero da me cercato. Mi sono messo a cercare un altro modello che potesse essere di mio gradimento ed una volta trovato mi sono recato alla cassa per il cambio merce. L'addetta alla cassa mi avverte che il prezzo delle nuove scarpe era inferiore di € 2,40 rispetto a quelle di cui chiedevo il cambio e che dovevo almeno spendere l'intero importo del costo delle prime scarpe da me prese (ed effettivamente le sudette condizioni mi sono state confermate all'indirizzo http://www.promenade.it/servizioclienti2.htm).

Poiché le uniche scarpe di mio gradimento in alterativa a quelle da me precedentemente comprate erano quelle ho fatto presente che avrei accettato un buono d'acquisto da utilizzare in futuro ma purtroppo mi è stato detto che questa soluzione non era percorribile e di comprare un altro prodotto per poter superare l'importo da me speso tre giorni fa. Faccio un giro in negozio ma sinceramente non trovo altri prodotti che valesse la pena di comprare quindi torno in cassa e chiedo il cambio delle scarpe rinunciando alla differenza di costo. Avrei preso le nuove scarpe rinunciando ai 2,40 Euro di differenza in più rispetto al prezzo esposto ma almeno non ero costretto a spendere una cifra maggiore per l'acquisto forzato di un altro prodotto.

Risposta negativa, per il cambio o spendevo la stessa cifra o di più altrimenti non era fattibile poiché "non mi si apre la cassa".

Non ritenete di imporre delle condizioni per il cambio merce troppo severe? Ho anche proposto di sostituire delle scarpe acquistate con altre con prezzo di vendita inferiore senza avanzare pretese sulla differenza!

Rimango in attesa di una vostra cortese risposta.

Cordiali saluti

Luigi Mariani

*** *** ***

Gent.mo Sig. Mariani,

La ringraziamo per averci contattato.

Effettivamente queste sono le nostre direttive: nel caso in cui il cliente voglia cambiare un articolo acquistato che non presenta difetti, noi gli veniamo incontro autorizzando il cambio con uno o più articoli per un importo totale uguale o superiore (per questioni fiscali e di cassa).

Il nostro personale propone sempre di effettuare una ricerca negli altri negozi della nostra catena per trovare l'articolo acquistato nella taglia desiderata, altrimenti, nel caso di cambio con un articolo di prezzo inferiore, propone di acquistare un piccolo accessorio (sottopiedi, lucido ...) per raggiungere l'importo.

Se ci comunica marchio, articolo e numero, effettueremo una ricerca presso tutti i nostri negozi e Le faremo avere al più presto possibile il paio di scarpe presso il negozio di Novate.

Cordiali saluti

Promenade Calzature

Info Department, www.promenade.it

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Spett. Promenade,

ho apprezzato la vostra risposta e la vostra proposta ma per me oramai non è più percorribile e non sarebbe stata percorribile.

Purtroppo le scarpe che mi necessitavano erano per mio figlio che ha il numero 25 e si trovava nella situazione di essere privo di scarpe per la stagione primaverile. Per una questione di principio e per la necessità di avere nel brevissimo tempo un paio di scarpe ho acquistato nell'immediato in un altro negozio un altro paio di scarpe.

Quelle comprate presso il vostro negozio sono state già regalate ad amici di famiglia che le potranno usare, in futuro, per il loro figlio.

Non condivido pienamente le vostre regole per il cambio merce (ero disposto a rinunciare alla differenza dell'importo!) ma le rispetto.

In futuro sarò più attento nell'acquistare.

Cordiali saluti

Luigi Mariani

10 aprile 2009

Venerdì di passione…

10 aprile 2009

Oggi recandomi  alla stazione di Piacenza avvolto dalla nebbia bagnata, in un giorno in cui avrei preferito rimanere “a riposo”, ho pensato che ci fossero tutti gli elementi per incominciare la giornata in modo “storto”; NON bisogna mai pensare…! Il treno ES*9776,infatti,  portava 15’di ritardo.  E’curioso, però, che contestualmente all’annuncio dell’arrivo del treno, quando si era a 12’di ritardo, i minuti sul tabellone sono stati “ridotti” a 10’! Misteri FS! Per la cronaca, il treno è partito con 14’ di ritardo.

Per tentare di risollevare un po’ l’umore dei viaggiatori, a Tavazzano è “uscito” anche il sole;  il ritardo però è rimasto invariato fino alla stazione di Rogoredo. Per cui anche oggi sono arrivato al lavoro  in-ca-vo-la-tis-si-mo!

Comunque, per concludere, mi è gradita l’occasione per augurare a Voi e a tutti i lettori una serena S.Pasqua.

M.D.

Trenitalia cambia i prezzi

Oggi (primo aprile n.d.r.) l'AD di Trenitalia, per presentare la nuova campagna prezzi, ha dichiarato "Ogni mese 250mila biglietti scontati del 15%, 30% e 60%, per Eurostar e AV. Una rivoluzione destinata ad accrescere la domanda di mobilità e a rendere fruibili le risorse naturali e paesaggistiche a prezzi competitivi". Io prendo tutte le settimane l'Eurostar Roma-Livorno delle 18. Il prezzo pieno era, prima, di 30.40 euro che, se acquistato con anticipo con la tariffa amica, poteva essere di 24.30 euro. Il biglietto ora e' stato fissato a 34.20 euro e la possibilita' della tariffa amica e' stata eliminata. Questo, a differenza di quanto dichiarato da Trenitalia, anche se si scelgono giorni tipo il martedi' e anche se si prenota con un mese di anticipo (ho fatto la simulazione per martedi 12 maggio e il prezzo rimane 34.20 euro). E' uno scandalo! Non e' giusto, ci prendono anche in giro dicendo che ci offrono sconti. E' scandaloso.
Aiutateci.

Grazie Federica Romano

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I turisti per caso della Cotral.

Biglietto bus maggiorato in vettura senza la possibilità di acquistarlo in aeroporto (da ciampino ad anagnina). Per vostra conoscenza , vi invio la lettera  di protesta alla COTRAL. Grazie e cordiali saluti Spett.le  COTRAL Spa, dopo aver fatto l’esperienza di ben 50’ di tour con il bus di linea in partenza dall’aeroporto di CIAMPINO per Anagnina, vengo a conoscenza della possibilità di impiegarne solo 15’ prendendo il pulmann che passa appena fuori dall’aeroporto, sempre gestito dalla Vostra Azienda. Così nessun problema al ritorno, acquistando il biglietto al bar del metrò. Torno a Roma dopo un mese ma, dopo aver fatto la fila davanti al punto vendita dei biglietti del bus, in cui è ben in vista il Vostro logo, scopro che “QUEI BIGLIETTI” non sono in vendita. Voglio anche aggiungere che l’impiegato nega che il bus possa impiegare 50’ (!!!!!) e che se voglio “quel” biglietto devo comprarlo ad Anagnina!!!! MORALE…ho dovuto pagare 7 euro, anziché 1,20, per aver fatto il biglietto in vettura. Ma io il biglietto volevo comprarlo prima di salire, se ne ero sprovvista non era certo per mia volontà !
Inoltre, tengo a precisare che al costo di euro 1,20 ( cioè senza alcuna maggiorazione) è possibile acquistare il biglietto in vettura sul bus dell'ATRAL, che fa il giro turistico di Ciampino.
Insomma bisogna proprio scoraggiare il viaggiatore attento alle proprie tasche.

M.G.P.

7 aprile 2009

Protesta contro la soppressione delle fermate intermedie Roma-Reggio Calabria.

Gentile Associazione Consumatori,
vogliamo segnalarvi che dal 5 aprile 2009 tutti gli Eurostar in partenza da Roma Termini per Reggio Calabria/Lamezia Terme, e ritorno, non effettueranno più fermate intermedie a Napoli Campi Flegrei e Napoli Mergellina. Molti lavoratori pendolari sono viaggiatori abituali dell´ES 9371 in partenza da Roma Termini alle 6,45 perché la propria sede di lavoro è vicina alle fermate che saranno soppresse. La cosa totalmente assurda è che questa volta non assistiamo a soppressione di treni, come abbiamo rischiato nel dicembre
2007 con l´ES 9371 o come diversi IC scomparsi con il nuovo orario, ma semplicemente alla cancellazione di due fermate, che comportano l´interruzione della corsa del treno per soli 4 minuti a fermata.
In tal caso, molti lavoratori pendolari saranno obbligati a raggiungere la fermata di Napoli Centrale e poi proseguire in direzione Mergellina e Campi Flegrei con la metropolitana, con ulteriori notevoli disagi per l´affollamento e rallentamento delle corse metropolitane nelle ore di punta mattutina e con ritardi nel raggiungimento del proprio posto di lavoro.
Vi alleghiamo una più dettagliata lettera con la quale esponiamo tutti i nostri disagi e speriamo nel vostro contributo nel tentativo di ottenere qualche risultato positivo da Trenitalia.
Nel ringraziarvi i nostri cordiali saluti,

Il Comitato Spontaneo Pendolari Roma-Napoli

*** *** ***

Roma, 31 marzo 2009

Gentile Associazione,

ancora una volta Trenitalia peggiora la nostra vita di pendolari con scelte che con tengono conto delle esigenze dei viaggiatori, ma che corrispondono solo ad una logica di maggior profitto.

Purtroppo dal 5 Aprile 2009 tutti gli Eurostar in partenza da Roma Termini per ReggioCalabria/Lamezia Terme, e ritorno, non effettueranno più fermate intermedie a Napoli Campi Flegrei e Napoli Mergellina.

Molti lavoratori pendolari sono viaggiatori abituali dell’ES 9371 in partenza da Roma Termini alle 6,45 perché la propria sede di lavoro è vicina alle fermate che saranno soppresse. La cosa totalmente assurda è che questa volta non assistiamo a soppressione di treni, come abbiamo rischiato nel dicembre 2007 con l’ES 9371 o come diversi IC scomparsi con il nuovo orario, ma semplicemente alla cancellazione di due fermate, che comportano l’interruzione della corsa del treno per soli 4 minuti a fermata.

In tal caso, molti lavoratori pendolari saranno obbligati a raggiungere la fermata di Napoli Centrale e poi proseguire in direzione Mergellina e Campi Flegrei con la metropolitana, con ulteriori notevoli disagi per l’affollamento e rallentamento delle corse metropolitane nelle ore di punta mattutina e con ritardi nel raggiungimento del proprio posto di lavoro.

Inoltre, va sottolineato la rapidità di esecuzione della decisione presa senza alcun preavviso. Solo alcuni giorni fa c’è stata la notizia ufficiale che ha comunicato la soppressione delle fermate suddette. E fra qualche giorno la decisione sarà operativa con una tempestività che oltre al danno aggiunge anche la beffa.

Questa è solo l’ultima delle modifiche apportate arrogantemente da Trenitalia che colpiscono pesantemente chi ha la propria sede di lavoro nella zona di Campi Flegrei ed è costretto al pendolarismo sull’asse Roma-Napoli.

I primi colpi sono stati assestati con l’abolizione del treno IC con partenza da Roma Termini alle ore 7.45 con destinazione Palermo/Siracusa che è stato spostato in un’altra fascia oraria con unica fermata a Napoli Centrale. Poi a decorrere dal 1 novembre 2008 sono stati aboliti i ticket di ammissione ES ed AV. Da tale data i pendolari dell’asse Roma-Napoli con destinazione nella zona di Napoli Mergellina e Napoli Campi Flegrei sono stati costretti all’acquisto di abbonamenti più costosi (ES o AV) ed a concentrarsi sul treno ES 9371 in partenza da Roma Termini alle 6.45 per Reggio Calabria. Anche in questa situazione erano comunque stati salvaguardati almeno un treno mattutino (ES 9371) ed uno serale di ritorno a Roma (ES 9376) con fermate intermedie a Napoli Mergellina e Napoli Campi Flegrei.

Adesso Trenitalia intende abolire anche queste ultime ancore di salvezza proseguendo in una politica che ha come scopo principale quello di spingere sempre più l’utenza verso l’AV senza tenere in alcuna considerazione le necessità e le difficoltà di quanti (e non sono pochi) sono costretti al pendolarismo Roma-Napoli con esigenza di raggiungere le zone di Mergellina e Campi Flegrei.

Vorremmo sottolineare che attualmente le fermate intermedie di Napoli Campi Flegrei e Napoli Mergellina consentono ai numerosi pendolari che devono recarsi al lavoro in queste zone della città di evitare lunghi e lenti trasferimenti metropolitani e di raggiungere il posto di lavoro (e lasciarlo) ad orari ancora ragionevoli. Vorremmo anche evidenziare, ove ciò non fosse già noto ai responsabili di Trenitalia, che la zona di Fuorigrotta ospita strutture quali il Politecnico, Centri del Consiglio Nazionale delle Ricerche, dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ed il Campus Universitario di Monte S. Angelo ed ha quindi un significativo ed importante bacino di utenza. In aggiunta Piazzale Tecchio è un importante snodo del trasporto cittadino (Metropolitana, Linea 6, Cumana, Autobus). Inoltre, Mergellina è un importante punto di riferimento turistico con il Porto di Mergellina dove partono numerosi aliscafi diretti alle isole del Golfo di Napoli, mete di numerosi turisti italiani e stranieri. E’ particolarmente conveniente per i turisti provenienti da Roma e diretti alle isole del Golfo di Napoli utilizzare la fermata di Napoli Mergellina.

La situazione che si prospetta è tale da non consentire ai lavoratori che orbitano su queste aree/strutture di raggiungere il loro posto di lavoro prima delle ore 9.30-9.45. Infatti, arrivando a Piazza Garibaldi alle ore 8.38 (ES 9371) o alle 8.46 (AV 9601) e tenendo conto della velocità del servizio metropolitano, verosimilmente non sarà possibile raggiungere il proprio posto di lavoro prima delle ore 9.30.

Alla luce di queste considerazioni si esprime con la presente il profondo disappunto per la noncurante protervia ostentata da Trenitalia nei confronti dell’utenza e si sollecita l’azienda stessa a recedere dai propri propositi mantenendo almeno un treno mattutino (ES 9371) ed un treno serale (ES 9376) con le fermate intermedie di Napoli Campi Flegrei e Napoli Mergellina.

Nella speranza che la Vostra associazione possa aiutare la nostra protesta nell’avere qualche seguito,

i nostri cordiali saluti.

Il Comitato Spontaneo Pendolari Roma-Napoli

Controversia per videocamera difettosa.

Spett. Avv. Laura Gilardoni 

p.c. MI MANDA RAI TRE, ITALIA ISTRUZIONI PER L'USO, ASSOCIAZIONE ALTROCONSUMO, SPETT. IPER VITERBO, ADICONSUM, ADOC, ADUSBEF, A.C.U., CODACONS, DOMOTEC, JVC Italia Spa, Studio Legale Emanuela Martinelli

OGGETTO: a) Contestazione integrale della Vs del 9 novembre 2008; b) Offerta ultimativa di accordo bonario; c) Pubblicazione della controversia su sito www.leggimi.org

Terni, 23 marzo 2009

Spett. Avv. Laura Gilardoni

rispondo alla Sua del 9 novembre 2008, esterrefatto da quanto afferma ed incredulo per il comportamento della società JVC che rappresenta.

Certo che ormai la strada da seguire è quella di citare la Sua cliente in giudizio per chiedere danni nella misura indicata nella precedente mia raccomandata, faccio un ultimo tentativo preannunciandoLe, quale utente e consumatore, che intendo rappresentare alla più ampia platea possibile quanto mi è occorso, portando a conoscenza, ora, anche ad altre associazioni oltre Altoconsumo (cui sono iscritto), pubblicando sul mio, visitatissimo, sito www.leggimi.org (nella sezione RODODENTRO che ospita casi similari – percorso completo: rododentro/garanzie non onorate/una questione di lana caprina) tutti gli atti di questa vicenda, compresa la Sua in oggetto che qui Le contesto integralmente.

Ciò sperando che media nazionali possano riprendere una vicenda sicuramente non grave, per l'argomento trattato, ma di certo emblematica come esempio arrogante della potenza multinazionale, contro l'indifeso consumatore, costretto a fare buon viso a cattivo gioco oppure, come sempre, a soccombere!

Inutile fare riferimento alla mia raccomandata del 23 giugno u.s. e al mio fax conforme del 6 agosto 2008 (partecipato attraverso Poste Italiane) ma torno comunque a chiederVi la sostituzione integrale del difettoso apparecchio il quale, appena ritirato dal centro di assistenza, è stato nuovamente riconsegnato (con pieno stupore degli operatori del centro stesso) in quanto adesso, come certificato dalla Domotec in qualità di Vs/ centro di assistenza, oltre al difetto di prima dell'ultima riparazione effettuato dalla JVC, presenta anche un'altra problematica.

Preciso che se la Sua cliente JVC non intende accettare la mia richiesta, preoccupata di dover ammettere di aver prodotto un articolo mal funzionante, adesso tramite il numero di Altroconsumo di novembre

2008 a pag. 220, può anche leggere che la produzione della JVC, quanto a videocamere standard, non eccelle e, in particolare, a prescindere dalle mie rimostranze, è proprio la serie GR (ossia la serie della mia) ad essere collocata, in quella panoramica editoriale nelle ultime posizioni (come potete anche apprendere collegandoVi al mio sito www.leggimi.org - link “RODODENTRO”).

Le viene inoltre contestato che la mia videocamera sia stata trovata, dai tecnici JVC, arrugginita, corrosa, intaccata con copiosa umidità e con presenza di tracce di sabbia, poiché per mia natura ho sempre trattato tutte le cose di cui dispongo con estrema accuratezza. Per cui il “chiarito” che Lei pretende di affermare, Le viene rimandato al mittente, in quanto Lei ha chiarito proprio un bel “nulla!”

Lei rappresenta esclusivamente una società che ignora la legittima richiesta di un cliente che l'aveva preferita e che, oltre al danno arrecatomi, attraverso la Sua ora tenta anche di beffarmi.

Il fatto poi che la Sua cliente continui ad affermare la propria disponibilità alla riparazione, sottolineo che questa “disponibilità” è solo teorica, poiché altrimenti non si spiega il fatto che anche il centro di riparazione di Terni ravvisi continuamente delle problematiche (esternandomi, come ripeto, stupore) in quanto ad ogni presunta, Vostra, riparazione sono proprio loro a certificarmi, per scritto, un nuovo imprevisto, noioso, malfunzionamento.

A causa di tale vicenda, comunque, sono privo della mia videocamera da oltre un anno ed altra soluzione non vedo che l'acquisto di un terzo prodotto. Il problema rimangono tutte le riprese fatte, poiché quelle girate prima dell'ufficiale riparazione della JVC, ora non mi sono più rese complete di audio a causa della problematica causatami dalla Sua assistita: per cui dovrò dire addio a tanti cari ricordi familiari e molte riprese professionali.

È poi oscuro il motivo del perché la JCV abbia fatto una questione di lana caprina, con un cliente che mai aveva servito prima, agendo non con la sostituzione integrale, come avevo richiesto in origine, ma effettuando presunte sostituzioni di meccanica; riparazioni per valore di 3/4 del del prezzo di acquisto; viaggi a Vostro carico; e, ultimo, ma non ultima, ora sostenendo anche il costo della parcella a Lei pagata.

La mia pretesa era esclusivamente di avere un'altra videocamera identica a quella, purché nuova e che mi rendesse tutte le immagini (ed audio) di prima e dopo l'ultima riparazione. Quindi la mia richiesta non era né presuntuosa, né pretestuosa né, come Lei afferma, infondata: era semplicemente legittima.

Adesso, ovviamente, richiedo che l'eventuale videocamera sostitutiva sia dotata di AUTOTRACKING poiché, a detta del centro Domotec, è l'unica funzione che potrebbe rendermi tutti i filmati, di prima e dopo la Vostra riparazione.

Inoltre, quello che per Lei è un “problema di sincronizzazione legato al medio tempore” per me si traduce in un “problema” e basta: io non sono più in grado di vedere alcunché di quanto a cui molto tenevo.

Per quanto riguarda i vecchi filmati ho già detto che non Vi verranno consegnati per motivi professionali e di privacy essendo, in tutti, presente il mio bambino (Le contesto, inoltre, che nessun allegato inerente alla gestione privacy è stato inserito nella citata Sua).

In risposta, poi, alla Sua affermazione circa il fatto che abbia acquistato la videocamera come “consumer” e non come “professional”, posso dire che ne vado fiero. Infatti in tutta questa nauseabonda vicenda, preferisco essere “richiamato” da Lei, che afferma che non posso fare delle riprese professionali con oggetto acquistato come “consumer”, piuttosto che dover fare una “fattura” a mio figlio di sei anni ogni qualvolta che lo riprendo con un articolo acquistato come ... “professional”.

Nel porgerLe distinti saluti, quindi, chiedo in via ultimativa la sostituzione integrale del prodotto con altro, dotato di AUTOTRACKING, e ciò esclusivamente per far fronte al danno da Voi causato alla videocamera consegnataVi originariamente per palese difetto di conformità come da sempre affermato.

Valerio De Angelis

Elenco dei difetti e percorso delle contestazioni con particolare evidenza del punto “L”.

● a) è stata acquistata nel corso di una promozione, presso la Iper Viterbo srl, in data 9 luglio 2006, con scontrino L0 52900128 PER per il prezzo di 198 Euro;

● b) la videocamera, solo due mesi dopo l'acquisto, è stata portata presso il centro di assistenza autorizzato Domotec poiché, in modalità riproduzione, faceva delle righe azzurre orizzontali;

● c) dopo pulite le testine, la medesima videocamera a distanza di pochi mesi è ritornata nel medesimo centro di assistenza e per lo stesso motivo;

● d) pulite nuovamente le testine, dopo nemmeno altri due mesi la videocamera da Voi prodotta è andata in totale blocco (blocco riscontrato dalla Domotec con nota 004563 che afferma “Buio in camera e fa rumore meccanico”);

● e) riottenuta la videocamera, dopo poco tempo questa ha re-iniziato a mostrare, sempre in modalità riproduzione, le stesse righe orizzontali con frequenza crescente;

● f) dopo la riparazione effettuata nel luglio 2008 da JVC Italia (e dopo avermi comunicato le azioni di tale riparazione con fax del 17 luglio 2008 da Voi inviato per conoscenza anche all'associazione Altroconsumo) la medesima ora produce solo a tratti l'audio delle riprese fatte prima della riparazione di questo punto (f), come riscontrato da Domotec con nota del 15 settembre 2008;

● g) la Domotec ha addebitato, nell'agosto 2007, al negozio venditore (come costo di riparazione) ben 3/4 del costo totale dell'apparecchio (ossia euro 150 di riparazione su 198 di acquisto);

● h) tutto il periodo di assenza della videocamera, dovute alle continue riparazioni ha comportato, per me, un tempo totale di attesa circa pari ad un quinto dalla data di acquisto (la Domotec infatti ha tentato, prima di rimandarla a Voi, la riparazione in due diversi centri, uno dei quali da loro definitomi “centro pilota JVC”)

● i) per quanto sopra, ho effettuato non meno di trenta viaggi presso la Domotec, oltre ad aver compiuto numerose telefonate, fax e redatto varie lettere (due raccomandate ed un fax postale);

● l) in data 25.11.2008 la Domotec, a seguito di Vostra nuova riparazione, successiva quindi alla lettera dello studio Gilardoni, ha certificato che la videocamera nuovamente “riproduce a tratti l'audio delle riprese fatte prima dell'ultima riparazione e fa un rumore meccanico ora al caricamento del nastro e un ronzio durante la registrazione/riproduzione.” Per tale motivo la videocamera è stata nuovamente riconsegnata alla Domoec ed è lì tuttora giacente.

Valerio De Angelis

3 aprile 2009

Reclamo a Trenitalia.

Desidero chiedere il vostro aiuto ed intervento in relazione ad un reclamo effettuato a Trenitalia.

In data 3/02/2009 dovevo effettuare il tragitto Milano Centrale – Torino sul treno Alta Velocità delle ore 17.43, in prima classe (codice PNR J3XKUR). Il treno, dopo oltre  ½ di ritardo e senza alcuna spiegazione disponibile all’apposito desk collocato al binario (il cui personale diceva di non sapere nulla e di guardare il tabellone), è stato soppresso. Unitamente agli altri passeggeri ho effettuato il tragitto su un treno Intercity, in seconda classe (essendo la prima completa), arrivando oltre 1 ora dopo l’orario previsto. Ho chiesto al personale viaggiante (dell’intercity) come ottenere (almeno!) il rimborso del differenziale di prezzo, e mi è stato detto di rivolgermi allo sportello alla stazione di arrivo. Così ho fatto, e la persona addetta ha compilato una pratica, che ho firmato, dandomi un tagliando  di attestazione di ricevuta (allegato a questa e-mail); mi ha assicurato che avrei ricevuto il rimborso a casa.  Ho ricevuto invece una lettera della Divisione Passeggeri – Piemonte che negava il rimborso per “mancata annotazione personale viaggiante”. Sul sito Trenitalia vi è una procedura per effettuare reclami, abbastanza difficoltosa, che comunque non consente questo tipo di spiegazione. Vi è poi una procedura per la conciliazione, che non desidero espletare.  Non voglio conciliare, voglio  per intero il rimborso a cui ho diritto , almeno per ciò che riguarda il differenziale di costo tra i due treni e tra 1 e 2 classe. Lasciando perdere il disagio del ritardo.

Sul sito Trenitalia non sono riuscita a trovare un’email per inoltrare questa comunicazione, che manderò via posta.

Grazie del vostro aiuto e dell’eventuale pubblicazione di questo reclamo dove riterrete opportuno.

A. B.

*** *** ***

Tenete presente che successivamente all’invio della mia e-mail sono stata contattata telefonicamente da una persona di Trenitalia, che mi ha passato un addetto ai reclami. Sempre telefonicamente mi hanno detto che il mio reclamo era fondato, e che avrebbero provveduto al rimborso (differenziale di costo del biglietto). Di tutto questo mi dovrebbe arrivare comunicazione a casa nell’arco di circa 1 mese.

Resta il fatto che se non avessi avuto l’insistenza di inviare l’email, la mia normale richiesta di rimborso sarebbe stata di “default” , respinta.

Grazie a voi per il vostro ruolo di assistenza e supporto, che sicuramente contribuisce a far sì che le aziende si comportino in modo corretto.

Cordialità.

A.B.

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