8 gennaio 2009

Vogliamo imballaggi ecosostenibili!

Ciao a tutti sono la mamma di due stupende bambine e da un po' di tempo m'interesso di ottenere prodotti biologici a filiera corta, ma mi sono accorta che è possibile trovarsi di fronte a paradossi incredibili che difficilmente si notano, ma mi stanno inquietando abbastanza come vedere agricoltori che forniscono cassettine di frutta e verdura assortite ai loro clienti che li pagano a prezzi decisamente ragionevoli per entrambe le parti purtroppo però il problema di fondo è che le cassettine rigorosamente a perdere sono in plastica nera che secondo me è anche la peggiore che si possa trovare in commercio perché permette di nascondervi all'interno della fusione del prodotto tutte le più immonde schifezze.

Lo stesso problema, lo noto alla chiusura di mercati rionali dove in raccoglitori per l'immondizia si trovano indifferentemente cassettine di plastica e legno e quando dico legno spesso si tratta di "masonite"
(http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/M/masonite.shtml)

Ma è mai possibile che non si possano presentare almeno i prodotti biologici in cassettine di legno?

Qualcuno potrebbe rinfacciarmi che poi si disboscherebbe, ma non avete mai notato durante i vostri spostamenti dei boschi artificiali di pioppo? Beh neanche io li avevo mai notati fino a quando mi è capitato di parlare con alcuni agricoltori della mia zona che dicevano che è possibile ottenere più fondi statali ed europei lasciando incolto il proprio terreno piuttosto che piantarvi alberi che ciclicamente vengono abbattuti per produrre carta e cassettine da imballaggio; quindi questa materia prima sarebbe rinnovabile coltivando più pioppi mentre coltivazioni di petrolio o alberi della plastica sinceramente non li ho mai notati almeno nelle campagne attorno a casa mia.

Vi chiedo di approfondire questi argomenti perché io sono solo una mamma preoccupata per il futuro delle proprie figlie e non riesco ad ottenere informazioni sui costi di produzione e l'utilizzo energetico per la prima e la seconda soluzione, ma voi potreste essere più incisivi con le persone che contano o almeno per l'opinione pubblica che mi sembra giusto informare se il legno può tornare a prendere il posto della plastica che ho sentito dire potrebbe anche rilasciare sostanze sicuramente non salutari nel prodotto con cui viene a contatto.

Vi ringrazio anticipatamente per l'interesse che avete prestato a queste poche righe sperando di poter smuovere un po' le acque almeno nel mondo del biologico dove tutto dovrebbe essere più sano e salubre.

Cordiali saluti,

Portomaggiore Ferrara.

Marika Sarson

1 commento:

Alfredo ha detto...

CARA SIGNORA,

SONO ALFREDO, STAGISTA DELLA PALM, AZIENDA DI VIADANA (MN) produttrice d’imballaggi in legno, da sempre si sta impegnando per produrre prodotti nel rispetto della salute dell'uomo e dell'ambiente (usa legname certificato fsc e pefc per realizzare i suoi imballaggi e usa tecniche di eco design per ridurre peso e volume a parità di prestazioni, ragiona in ottica di LCA e utilizza importanti strumenti come la carbon footprint di filiera per misurare e controllare le sue emissioni di CO2, tanto che nel 2008 ha ridotto le emissioni di co2 del 10% rispetto al 2007 e si sta impegnando a ridurle del 20% entro il 2020 per divenire al 100%sostenibile).
Palm è un'impresa che si ispira ai cicli naturali, secondo i principi del design sistemico, in base al quale in natura nulla è sprecato e quindi gli output (scarti) di un sistema diventano input(risorse) di un altro (nel nostro caso gli scarti del Greenpallet diventano risorse per la produzione di orto pallet, sedie e tavoli da giardino, stand a ridotto impatto ambientale, cassettine per il vino, elementi d’arredo per feste aziendali, quindi viene riutilizzato il legno e declinato nella quotidianità e non vengono mai generati rifiuti). Questi sono esempi di packaging che si prendono cura dell’uomo, della sua salute nel rispetto dell’ambiente perché non creano mai rifiuti e ri-usano la risorsa legno che è una della più preziose e naturali.
Tutto ciò che noi facciamo ha lo scopo di creare e promuovere filiere bosco-legno-consumatore responsabile, coinvolgere attivamente anche il consumatore finale come la mamma della lettera, perché possa essere consapevole delle proprie scelte di acquisto e richiedere alle aziende produttrici e alla grande distribuzione che utilizzino imballaggi in legno come il green pallet, sano, sistemico e giusto (Sano: attenzione alle caratteristiche delle materie prime utilizzate e garanzia di salubrità; Sistemico: sostenibilità ambientale in tutte le fasi del ciclo di vita;Giusto: giustizia sociale ed etica) per trasportare e movimentare le merci che quotidianamente consumiamo e ritroviamo sulle nostre tavole, perché anche il consumatore può essere attivo e non lasciarsi dominare dal mercato, ma dominarlo con le sue richieste e pretese.
Quindi il consumatore deve diventare un co-produttore e pretendere che i prodotti che consuma siano trasportati su imballaggi che hanno le stesse caratteristiche dei prodotti che trasportano: essere di qualità e made in italy nel rispetto dell’ambiente e della salute dell’uomo.
Palm, inoltre è socia fondatore di un associazione, Ecofriends: cittadini e imprese amiche dell’ambiente, che mette a confronto chi produce e chi consuma e sta promuovendo il progetto del manifesto dell’imballaggio, packaging e pallet.
Il pallet che Palm produce, detto green pallet, è stato presentato a Milano a “Fa la cosa giusta” e a Firenze a “Terra Futura”, le prossime tappe invece sono:
1.Bologna, al “Sana” dal 9 al 12 settembre 2010
2.Cremona, al “Compraverde e GPP” dal 7 al 9 ottobre 2010
3.Torino, al “Terra Madre-Salone del gusto” dal 21 al 25 ottobre 2010
4.Rimini, al “Ecomondo” dal 3 al 6 novembre 2010
Partecipa anche tu alla creazione del nuovo statuto etico ed economico promosso da EcoFriends-Cittadini e Imprese Amiche dell’Ambiente, l’ associazione che raccoglie imprese e istituzioni attive nella promozione e diffusione delle buone pratiche ambientali.