10 novembre 2008

Mancati rimborsi: truffa?

Come al solito, in Italia, per rivendicare i propri diritti e non rischiare di essere "figli di un dio minore" bisogna alzare un polverone. Dato che il servizio assistenza clienti di Trenitalia non ha soddisfatto le mie richieste sono a denunciare la mia vicenda che di seguito vado ad esporre.
Il 20 ottobre mi reco presso la biglietteria della stazione centrale di Milano e richiedo un biglietto per Firenze ar. Devo essere nel capoluogo toscano per un impegno entro le 16,00 del 22 ottobre. Mi suggeriscono di prendere il Cisalpino che impiegando meno tempo (anche degli eurostar) mi garantirebbe di arrivare alle 14,35. Il 22 il treno parte in perfetto orario alle 11,50 e dopo appena 5 minuti, alle porte della stazione di Milano Rogoredo si blocca. Problema tecnico al locomotore, ergo 1h circa di stop. Alle 13,00 circa ci riavviamo, arriviamo a Lodi, altro stop di circa 45 min. per lasciare passare altri 4 treni (eurostar). Alla fine arriviamo a Firenze SMN alle 16,20 circa. Nel frattempo cerchiamo di informarci sulle modalità per richiedere rimborso e il personale viaggiante (rigorosamente FS, naturalmente) dà interpretazioni contrastanti: c'è chi dice che abbiamo diritto al rimborso e chi invece ci riferisce che non ne avremmo diritto.
Intanto io sono arrivato in netto ritardo per il mio appuntamento a Firenze, ho dovuto sostenere altre spese (taxi) che non erano previste e ottengo conferma dall'ufficio assistenza clienti del fatto che non avrei diritto al bonus di risarcimento perchè il treno è partito dalla Svizzera ed invece ne hanno diritto, dalla Società Cisalpino (che peraltro è partecipata FS) solo i clienti partiti da Zurigo. Chiedo allora: perchè un cliente partito dalla Svizzera che subisce il mio stesso disservizio ha diritti diversi dai miei? Perchè mi si dice, non è chiamata a rispondere FS (Trenitalia) se il bglietto l'ho fatto in Italia (FS) il personale viaggiante è italiano (FS), il disservizio si è generato in Italia e la Cisalpino è partecipata FS? Inoltre, se in biglietteria mi avessero avvisato (o se ci fosse stato un avviso esposto) che non si avrebbe avuto diritto a rimborso in caso di ritardi, avrei avuto maggiore consapevolezza e potuto scegliere, ad  esempio, l'Eurostar che partiva da Milano solo 10 min. più tardi. Inoltre, la scorrettezza di lasciare passare 4 treni (per quelli sì che le FS avrebbero dovuto rispondere nei confronti dei viaggiatori, sigh!) avanti al nostro per non far fare loro ritardo, aggravando di ben 45 min. il nosto disagio, mi sa di vera e propria frode. Infatti è meglio 1,45 h di ritardo per un treno per il quale non è previsto rimborso piuttosto che fare arrivare in ritardo dei treni per i quali il rimborso invece deve essere riconosciuto. Ma non è finita qui.
Disgustato dalla situazione, il giorno dopo mi reco nuovamente in Centrale a Milano per chiedere spiegazioni. Allo sportello l'impiegato  raccoglie la mia richiesta - n. matricola xxxxxxxxxxx - di rimborso (formulario FS dove si indica come indirizzo a cui rivolgersi per i rimborsi relativi a treni Cisalpino ad un indirizzo di Firenze: allora è previsto il rimborso?) me lo timbra regolarmente, mi consegna la ricevuta. Solo allora mi decido a chiedergli se, quanto mi è stato riferito a Firenze sia vero o meno; cade dalle nuvole, non sa cosa rispondermi e solo in seguito ad una telefonata ai 'piani alti' mi conferma che non ho diritto al rimborso e mi chiede la restituzione della ricevuta che mi ha appena consegnato. Io naturalmente non gliela riconsegno (l'ho firmata anche io, è mia e l'eventuale errore è suo) e chiedo di parlare con un dirigente. Mi indica dove rivolgermi. All'ufficio relativo chiedo del dirigente, gli riferiscono che "un signore  'sparato' chiede di vedere un dirigente". Sento tutto perchè naturalmente la porta dell'ufficio del dirigente è aperta! Dopo 10 minuti di anticamera finalmente vedo il sig. A. - n. matricola 0000000 - che in modo piuttosto sgarbato e per nulla votato al servizio verso il cliente - customer care? bah! - mi ribadisce che non mi è dovuto il rimborso.
Chiedo giustizia: che devo fare, mi devo rivolgere ad un giudice di pace per avere soddisfazione?
Mi rivolgo agli organi di stampa ed alle associazioni di difesa dei cittadini e dei consumatori per avere una tutela e non essere l'ennesimo caso di prepotenza ai danni del cittadino.
Spero di poterla spuntare non per il valore dell'eventuale bonus (16 €?) non mi cambierebbe la vita, ma per evitare che questo sopruso si perpetri impunito.
Grazie per l'attenzione. F.N.

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