1 ottobre 2009

Omessa informazione... a tavola!

Al sig. Rossi abbiamo consigliato di inviare una segnalazione su quanto accaduto alla Polizia Annonaria e di scrivere all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato segnalando il caso per pubblicità ingannevole.

La Redazione ACU

Spett.le Associazione,

con la presente chiedo se i ristoratori sono obbligati a servire al tavolo dei clienti le porzioni con un minimo di quantità stabilita oppure possono "sporcare il piatto" accampando che la quantità della porzione è normale e regolare.
Il fatto è il seguente: mi sono seduto ad un ristorante in quanto sono stato attratto dall'offerta esposta (10 euro lasagna, scaloppine, insalata).
Mi servono la lasagna (porzione ridotta ma accettabile), mi servono le scaloppine con l'insalata ed il piatto si presentava da una parte pochi pezzetti di lattuga e dall'altra due minuscole e sottilissime scaloppine (per rendere l'idea, un boccone a scaloppina) che tra l'altro non mi piaceva ed a mio avviso non andava neanche bene come qualità o conservazione, tant'è che dopo averlo evidenziato non ho consumato la "porzione".
Parlando, un cameriere prima ed il responsabile della trattoria dopo, rivelavano che acquistando le stesse cose alla "carta" le porzioni sono regolari (ad es. le scaloppine sono 3 pezzi normali e non minuscole).
Ovviamente lamentavo l'omessa informazione e che diversamente non avrei acquistato quell'offerta.
Pertanto chiedevo di pagare solo ciò che avevo consumato, ossia coca cola e primo piatto.
Il responsabile rispondeva che ero a casa sua e che offriva tutto oppure dovevo pagare il conto per intero, spiegavo che non gradivo che mi offrisse la cena e che volevo pagare regolarmente, ma solo ciò che avevo consumato.
Alla fine ha preteso l'intero importo di 12 euro, certo che a saperlo avrei ordinato alla "carta" pagando il prezzo intero per porzioni regolari o sarei andato a cenare da un'altra parte.
A mio avviso è un'offerta al pubblico ingannevole e comunque una pratica commerciale scorretta (capisco, ma non credo, che possa esserci crisi, tuttavia fare soldi "truffando" la clientela con queste pratiche è da ladri).
Alla luce di tutto l'accaduto sommariamente descritto, chiedo se esiste una legge che tutela i consumatori in questi casi.
in attesa di Vs. riscontro, porgo cordiali saluti.
Saverio Rossi

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Spett.le Associazione,
gradirei integrare l'inoltrata segnalazione esponendo che mentre ero seduto al tavolo, davanti a quel vergognoso misero secondo con contorno, telefonavo prima al 117 i quali mi rispondevano che intervenivano solo per mancato rilascio dello scontrino, invitandomi a telefonare alla Polizia Municipale.
Immediatamente, telefonavo anche alla Polizia Municipale il quale operatore mi rispondeva che non era compito loro e che comunque la quantità minima della porzione non è prevista dalla legge. Inoltre mi rispondeva che non c'era neanche l'Annonaria.
Ad ogni modo, a mio avviso si tratta sempre di truffa e di pratiche scorrette in commercio, anche perché non credo si possa fare disparità di trattamento tra il menù alla carta e l'offerta esposta al pubblico (per di più senza informativa di porzioni ridotte).
Il fatto è accaduto in Roma alla Trattoria "Angelo", Via Gioberti (Vicino alla stazione centrale). Miserabile che, credendosi furbo, con pratiche ingannatorie truffa i clienti ed in particolare i turisti stranieri, risorsa per l'economia nazionale.
Alla luce di queste integrazioni chiedo come muovermi a tutela dei diritti lesi.

Grazie e distinti saluti

Saverio Rossi

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