21 maggio 2009

Poste italiane: richiesta di rimborso per pacco danneggiato.

Volevo segnalare un caso singolare che mi ha visto, mio malgrado, protagonista, riguardante la società Poste Italiane. Ho acquistato su Ebay un videoregistratore, pagandolo 25,00 euro più le spese di spedizione, che mi è stato spedito in data 12/1/2009.
Il pacco spedito con servizio paccocelere3 è arrivato dopo 2 giorni, ma il contenuto, cioè il videoregistratore, sebbene provvisto di doppio imballaggio, di polistirolo e di cartone era danneggiato probabilmente per una caduta “ di piatto” dello stesso visto che non si evidenziavano dall’esterno abrasioni o quant’altro... Il videoregistratore, non più funzionante, effettivamente era in ottime condizioni esterne ma erano rotti i supporti che ancorano le parti interne, meccanismi e collegamenti, all’involucro dello stesso. Il venditore contattato mi ha assicurato che l’oggetto spedito era perfettamente funzionante. Andando a leggere le condizioni di trasporto del paccocelere3, punto 7 Reclami e Rimborsi, ho pensato di presentare con lettera di reclamo una richiesta di rimborso. Ho contattato il Direttore delle Poste del mio paese, che mi ha sconsigliato di fare il reclamo “ tanto non serve a niente”, poi vista la mia insistenza mi ha consegnato il modulo da completare. Il modulo prevede l’allegazione di copia del modello di spedizione. Ma non quella in possesso del destinatario del pacco ( è troppo facile!!) ma quella del mittente ( vi sono contenuti gli stessi dati). Chiedo al venditore di mandarmi la sua copia e presento in data 24/1/2009 il reclamo con richiesta di rimborso. Il direttore mi dice che devo tenere il pacco a disposizione per un’eventuale ispezione dello stesso. In data 10/2/2009 ho contattato il call center di Poste Italiane al numero 803160 per chiedere della pratica e per chiedere se potevo far riparare nel frattempo il videoregistratore, mi hanno riferito che la pratica era stata presa in carico dall’Ufficio competente e di tenere a disposizione il pacco per altri 15 giorni prima di fare riparare l’oggetto, che mi contattavano loro a breve. In data 2 marzo sollecito sempre al numero 803160 ma sono stati molto evasivi. Il mio tecnico di fiducia interpellato mi comunica che non conviene riparare il videoregistratore. In data 9/4/2009 mando un ulteriore sollecito, facendogli il riassunto delle puntate precedenti, lamentandomi del tempo trascorso (più di due mesi). Arriva la risposta al sollecito inviato mia mail, ma si capisce dal tenore dello stesso che non l’hanno neppure letta, infatti mi consigliano di presentare il reclamo e che se voglio il rimborso alla richiesta devo allegare il bollettino della spedizione. In data 27/4/2009 arriva una lettera da Poste Italiane datata 20/4/2009 che mi informa che se viene lamentato il danneggiamento della spedizione deve essere presentata denuncia all’autorità giudiziaria specificando il contenuto del pacco e le condizioni in cui lo stesso è arrivato. Nel caso si volesse avere un rimborso si deve allegare alla richiesta la denuncia e una delega del mittente con allegato documento di riconoscimento ( perché non anche l’esame del DNA!!!). Questi signori di Poste Italiane che godono di una posizione predominante nel servizio di spedizione, parlano tanto di carta dei servizi, pubblicando dati ( saranno veri!!) sulla soddisfazione dei clienti e dei pochi casi di disservizio risolti brillantemente e poi calpestano il diritto del consumatore ad avere un rimborso che tra l’altro è inferiore al valore dell’oggetto. Le condizioni di trasporto del paccocelere3 punto 7 non specificano che bisogna presentare la denuncia all’autorità giudiziaria, che ci vuole la delega del mittente e così via. Chi dovrei denunciare poi all’autorità giudiziaria??
il postino!!! E’ un dipendente di Poste Italiane se non erro. La responsabilità per quello che è successo chi se la prende ?? Io pago un servizio, se il servizio non è svolto con diligenza e si arreca un danno ad un terzo, quel danno deve essere risarcito . Non è forse un contratto oneroso quello che io stipulo con Poste Italiane per la spedizione di un pacco ? Bisogna rivolgersi per forza al giudice di pace ?
Non voglio pensare a quello che succede nel caso di danneggiamento di un oggetto di valore magari anche assicurato, cosa ti chiederanno mai una perizia giurata a tue spese o di sottoporti alla macchina della verità.
Concludo col dire che dopo questa esperienza non spedirò mai più i miei pacchi con Poste Italiane ma con altro vettore che mi assicuri più serietà.
Sto pensando anche di spostare il mio conto corrente, si tra l’altro sono anche un loro correntista.
Vi ringrazio anticipatamente per quanto potrete fare per me e per tutti i consumatori vessati da Poste Italiane.
Grazie .

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Buongiorno e innanzitutto auguri di buone feste. Purtroppo devo, e in misura (economicamente) superiore segnalare più di un caso ancora più grave in quanto eclatante di "smarrimento" di ben 3 (tre) lettere (tecnicamente possono essere considerate lettere le buste anche in pluriboll con dimensioni "medium"). Premetto che (dopo aver chiesto conferma all'ufficio postale del mio paese di riferimento, "in fase di chiusura") e averne ricevuto assicurazione ho (sicuramente in modo "ingenuo") utilizzato i "box" rossi recanti la scritta "ultimo ritiro h 10:30 del giorno successivo. Faccio tuttavia la considerazione che se all'ufficio postale, per ragioni tecniche non più in grado causa orario di inoltrare "internamente" la mia posta prioritaria, avendomi "garantito che la spedizione esterna se opportunamente affrancata è assolutamente identica anche (su mia richiesta NdR) per spedizioni all'estero".
1) il primo dei tre casi riguarda un pacco pluriboll, contenente un CD-rom, da me opportunamente pesato, affrancato (ho in eccesso volutamente utilizzato 5 francobolli con tagliando per Priority Mail da 0,60 €) formato "small", per spedizione all'estero. Contenuto: CD sigillato di Microsoft XP, costato 160 € c.a (come vede ben più del videoregistratore). Mai pervenuto. Dopo alcune settimane telefono all'assistenza del Call Center di PosteItaliane e anche in tale contesto mi forniscono la stessa rassicurazione. Purtroppo (a meno di non procedere a querela della Società Poste Italiane) devo rassegnarmi allo smarrimento di un oggetto pagato quasi duecento euro, senza alcuna possibilità di controllo nè supervisione da parte di organi preposti (la Polizia Postale è afferente a Poste Italiane, appunto).
2) Purtroppo ho riutilizzato lo stesso servizio esterno per la spedizione di un documento agli uffici di Equitalia, divisione Rimborsi e Reintegri (approsimativamente), causa un mio errore nel versamento di una rata ENPAM, con busta pre-affrancata, per cui avevo il diritto a un reintegro di € 270 c.a. Finora non è pervenuto. (Lei si è giustamente mobilitato con richieste e procedure burocratiche opportune e ha evidenziato le assurdità dei nodi del regolamento: io mi limito a chiedermi se questa corrispondenza ordinaria viene effettivamente ritirata come recato sulle scritte apposte e come confermato dagli uffici) In questo caso il problema è risolvibile "solo" risalendo al numero di cartella (a 12 cifre), e richiedendo all'agente riscossore un reinvio della corrispondenza (lo stesso Ente Riscossore mi risponde "lasci intanto che la lettera arrivi... ma Lei ha davvero spedito la lettera? ma Lei è sicuro di aver compilato correttamente i campi per la spedizione?" rispondo che la busta è pre-stampata e pre-affrancata e non ci sono campi da riempire).
3) in questo caso niente soldi, ma una lettera di enorme signifacato affettivo, perduta nello stesso modo (e periodo), fatto assai strano in quanto sempre nello stesso periodo sono riuscito a spedire utilizzando lo stesso canale esterno buste di peso/formato ben più ingombranti, e giunte a destinazione.
Per la verità, infine, (scusandomi per la trivialità dell'espressione che però non è mia) una denuncia/querela l'ho già sporta nei confronti di PosteItaliane Spa, nonchè dell CallCenter, servizio in cui non esiste alcuna identificazione preliminare dell'operatore, il quale ad una mia richiesta insistente di spiegazioni mi chiude la chiamata dandomi dell'"omm'e'mmierd" (grande professionalità). Solo che la querela è stata inoltrata nel 2007. Mai pervenuta nemmeno quella. Mi domando se esistano delle associazioni di consumatori che almeno possano mediare senza il continuo ricorso a spese legali, o peggio alla rassegnazione di dover lasciar correre. Grazie