21 maggio 2009

Poste italiane: richiesta di rimborso per pacco danneggiato.

Volevo segnalare un caso singolare che mi ha visto, mio malgrado, protagonista, riguardante la società Poste Italiane. Ho acquistato su Ebay un videoregistratore, pagandolo 25,00 euro più le spese di spedizione, che mi è stato spedito in data 12/1/2009.
Il pacco spedito con servizio paccocelere3 è arrivato dopo 2 giorni, ma il contenuto, cioè il videoregistratore, sebbene provvisto di doppio imballaggio, di polistirolo e di cartone era danneggiato probabilmente per una caduta “ di piatto” dello stesso visto che non si evidenziavano dall’esterno abrasioni o quant’altro... Il videoregistratore, non più funzionante, effettivamente era in ottime condizioni esterne ma erano rotti i supporti che ancorano le parti interne, meccanismi e collegamenti, all’involucro dello stesso. Il venditore contattato mi ha assicurato che l’oggetto spedito era perfettamente funzionante. Andando a leggere le condizioni di trasporto del paccocelere3, punto 7 Reclami e Rimborsi, ho pensato di presentare con lettera di reclamo una richiesta di rimborso. Ho contattato il Direttore delle Poste del mio paese, che mi ha sconsigliato di fare il reclamo “ tanto non serve a niente”, poi vista la mia insistenza mi ha consegnato il modulo da completare. Il modulo prevede l’allegazione di copia del modello di spedizione. Ma non quella in possesso del destinatario del pacco ( è troppo facile!!) ma quella del mittente ( vi sono contenuti gli stessi dati). Chiedo al venditore di mandarmi la sua copia e presento in data 24/1/2009 il reclamo con richiesta di rimborso. Il direttore mi dice che devo tenere il pacco a disposizione per un’eventuale ispezione dello stesso. In data 10/2/2009 ho contattato il call center di Poste Italiane al numero 803160 per chiedere della pratica e per chiedere se potevo far riparare nel frattempo il videoregistratore, mi hanno riferito che la pratica era stata presa in carico dall’Ufficio competente e di tenere a disposizione il pacco per altri 15 giorni prima di fare riparare l’oggetto, che mi contattavano loro a breve. In data 2 marzo sollecito sempre al numero 803160 ma sono stati molto evasivi. Il mio tecnico di fiducia interpellato mi comunica che non conviene riparare il videoregistratore. In data 9/4/2009 mando un ulteriore sollecito, facendogli il riassunto delle puntate precedenti, lamentandomi del tempo trascorso (più di due mesi). Arriva la risposta al sollecito inviato mia mail, ma si capisce dal tenore dello stesso che non l’hanno neppure letta, infatti mi consigliano di presentare il reclamo e che se voglio il rimborso alla richiesta devo allegare il bollettino della spedizione. In data 27/4/2009 arriva una lettera da Poste Italiane datata 20/4/2009 che mi informa che se viene lamentato il danneggiamento della spedizione deve essere presentata denuncia all’autorità giudiziaria specificando il contenuto del pacco e le condizioni in cui lo stesso è arrivato. Nel caso si volesse avere un rimborso si deve allegare alla richiesta la denuncia e una delega del mittente con allegato documento di riconoscimento ( perché non anche l’esame del DNA!!!). Questi signori di Poste Italiane che godono di una posizione predominante nel servizio di spedizione, parlano tanto di carta dei servizi, pubblicando dati ( saranno veri!!) sulla soddisfazione dei clienti e dei pochi casi di disservizio risolti brillantemente e poi calpestano il diritto del consumatore ad avere un rimborso che tra l’altro è inferiore al valore dell’oggetto. Le condizioni di trasporto del paccocelere3 punto 7 non specificano che bisogna presentare la denuncia all’autorità giudiziaria, che ci vuole la delega del mittente e così via. Chi dovrei denunciare poi all’autorità giudiziaria??
il postino!!! E’ un dipendente di Poste Italiane se non erro. La responsabilità per quello che è successo chi se la prende ?? Io pago un servizio, se il servizio non è svolto con diligenza e si arreca un danno ad un terzo, quel danno deve essere risarcito . Non è forse un contratto oneroso quello che io stipulo con Poste Italiane per la spedizione di un pacco ? Bisogna rivolgersi per forza al giudice di pace ?
Non voglio pensare a quello che succede nel caso di danneggiamento di un oggetto di valore magari anche assicurato, cosa ti chiederanno mai una perizia giurata a tue spese o di sottoporti alla macchina della verità.
Concludo col dire che dopo questa esperienza non spedirò mai più i miei pacchi con Poste Italiane ma con altro vettore che mi assicuri più serietà.
Sto pensando anche di spostare il mio conto corrente, si tra l’altro sono anche un loro correntista.
Vi ringrazio anticipatamente per quanto potrete fare per me e per tutti i consumatori vessati da Poste Italiane.
Grazie .

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Richiesta commissione per pagamento on line del bollo auto.

Il seguente testo è stato inviato all'ufficio competente della Regione Lombardia (n.d.r.).

Gentili signori,
sono un po' confuso perchè con questa vostra mail di risposta non mi consentite di vedere il mio testo e quindi mi è impossibile controllare cosa esattamente vi avevo scritto, che avesse provocato la mia perplessità.
Suggerimento: per piacere, con le vostre risposte, lasciate il testo originale e, in aggiunta, sul vostro sito, nella schermata di invio mail, fate apparire un bottone che consenta la stampa del quesito che vi si pone.
Non vi pare sia utile?

Vado a memoria. Avevo inteso che per pagare online il Bollo Auto (Tassa Automobilistica di Circolazione) direttamente presso la struttura della Regione Lombardia (a cui vanno indirizzati tutti questi pagamenti) fosse chiesta una commisssione del 2%. Con la vostra risposta mi confermate invece che avevo capito benissimo, altro che male e ancora mi chiedo:

MA SIAMO MATTI? E' UNA PERCENTUALE ALTISSIMA!

Solitamente questi pagamenti online fatti direttamente alla fonte di chi emette la richiesta sono a costo zero, semplicemente perchè hanno una gestione limitata e automatica. Uno cerca di eliminare gli intermediari, che sono un costo aggiuntivo, si orienta verso forme che il Governo dichiara di applicarsi per l'ammodernamento della PA e si sente dire che viene penalizzato perchè sceglie la strada più semplificata, quella diretta, tra l'altro da voi segnalata nella lista delle opzioni di pagamento! E poi dove è indicato, sia sulla vostra lettera, sia sul vostro sito che per non provocarvi disagio è possibile ottenere uno sconto del 2% presso gli altri punti di pagamento?

Ma allora ha ragione il Ministro Brunetta (che legge in copia, come le associazioni consumatori) a portare avanti la sua battaglia contro le anomalie della PA e c'è da immaginare quali saranno le difficoltà che dovrà affrontare se, ad esempio, regioni come la Lombardia, il cui Presidente Formigoni (che legge in copia e ha la mia preferenza nelle votazioni) non perde occasione per dire di gestire una regione virtuosa, sembrano favorire forme più costose e tali da incentivare strutture intermediarie!

Con i migliori saluti,

Gianfranco Cecconi

19 maggio 2009

Le cose vanno malissimo sui treni regionali!

E' un po' di tempo che non inviavo e-mail di "protesta", questo non significa che tutto va per il meglio, anzi.

Dopo aver fatto molte segnalazioni nessuno si è degnato di rispondermi per cui mi sono stancata di chiedere l'elemosina.

Comunque le cose vanno malissimo:
Il treno n.10604 delle 7,32 da Morengo/Bariano a Milano è perennemente in ritardo di 10/15 minuti; non ci si puo' sedere tanto è sporco, stamattina sono andata in testa al treno per chiamare il controllore, ho dovuto sbraitare per farmi sentire perché era chiuso nella cabina di comando, quando è uscito mi ha detto di non farla tanto lunga e di sedermi che i sedili erano puliti.

Ieri sul treno n. 2105 alle 16,33 da Milano L. a Romano abbiamo avuto una discussione con un controllore molto maleducato:

Il treno era pieno e l'aria condizionata spenta. Ci siamo sedute in prima classe "vuota" (ingiustamente) ma il treno era talmente pieno e caldo che ne abbiamo approfittato.

Quando è passato a controllare il biglietto ci ha fatto alzare dicendo che il treno era pieno di posti liberi; ci siamo alzate e siamo andate in 2 classe, di posti a sedere niente  oltretutto si era dimenticato di accendere l'aria condizionata, ci siamo lamentate e da lì è partito un  vero "casino".

Ha chiamato un dirigente, voleva chiamare i carabinieri, parole scortesi ecccc.

Vi sembra il modo di trattare la gente??? Viaggiamo sempre in ritardo, in piedi e al caldo.

Tutti i Regionali per Brescia non hanno piu' l'aria condizionata e sono lerci , spero vogliate provvedere visto che il caldo è insopportabile.

Spero vivamente che provvediate al piu' presto, altrimenti saremo costretti a fare dimostrazioni molto piu' forti e incisive.

Saluti

MARINA FORLANI - COMITATO PERNDOLARI MORENGO/BARIANO

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13 maggio 2009

Vodafone: come non sapere a chi chiedere aiuto.

SPETTABILE

VODAFONE OMNITEL N.V.

In conoscenza:

Autorità per le garanzie nelle comunicazioni info@agcom.it, Adiconsum adiconsum@adiconsum.it, Striscia la notizia gabibbo@mediaset.it, Mi manda Rai 3 mimandaraitre@rai.it, ACU associazione@acu.it, Adiconsum adiconsum@adiconsum.it, ADOC info@adoc.org, ADUSBEF info@adusbef.it,  Altroconsumo associati@altroconsumo.it,  Arco info@arcoconsumatori.com,  Assoutenti info@assoutenti.it,  Casa del consumatore info@casadelconsumatore.it, CENTRO TUTELA CONSUMATORI E UTENTI info@consumer.bz.it, CITTADINANZATTIVA mail@cittadinanzattiva.it, CODACONS codacons.info@tiscali.it,  Codici codicin@codici.org, Confconsumatori segreteria@confconsumatori.com,  FEDERCONSUMATORI federconsumatori@federconsumatori.it,  LEGA CONSUMATORI utenza@legaconsumatori.it,  MOVIMENTO CONSUMATORI info@movimentoconsumatori.it, MOVIMENTO DIFESA DEL CITTADINO info@mdc.it, UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI info@consumatori.it, REDAZIONE ANSA redazione.internet@ansa.it, Corriere della sera linea.aperta@rcs.it,  La Repubblica repubblicawww@repubblica.it, Metro trafficomilano@metroitaly.it, Leggo leggo.milano@quotidiano.net

Buongiorno Vodafone,

buongiorno organi di informazioni, associazioni e chiunque abbia a cuore questa storia, come rappresentante di un atteggiamento di abusi e leggerezze che gli operatori telefonici italiani perpetrano ai danni dei loro clienti, incuranti di multe dalle autorità europee, richiami ufficiali e appelli al rispetto delle organizzazioni di tutela dei consumatori.

Per ogni cosa che dichiarerò nel prosieguo, posso fornire copia dei fax inviati, rapportino della corretta ricezione, messaggi telefonici, fatture errate, testimoni in carne e ossa e tutto quanto occorre a dimostrare ciò che affermo.

Mi chiamo Lorenzo Z. e ho sottoscritto un contratto con Vodafone a novembre del 2007 per avere il servizio Internet con chiavetta.

Da dicembre 2007 ho cominciato a chiamare e inviare fax all’operatore telefonico Vodafone, richiedendo un intervento per un’anomalia di funzionamento alla pc card mci. La risposta, che doveva pervenire dalla Società entro 48 ore, garantita dagli operatori telefonici e dal sito, non è mai pervenuta.

Ho cominciato a dicembre 2007, continuando ininterrottamente fino a settembre 2008, a fermarmi in ogni stand Vodafone nei centri commerciali per richiedere aiuto e denunciare uno stato di sopruso, in cui regolarmente mi trovavo obbligato a pagare il canone, per un minimo da contratto di 24 mesi, €30 mensilmente, ma internet era spesso non accessibile e la chiavetta era assolutamente mal funzionante.

La risposta pazzesca era che tutti sono a conoscenza delle anomalie e della cattiva progettazione della pc card, ma non si poteva dichiarare e avrei dovuto tenermi il prodotto “alla buona” per i mesi del contratto e tacere.

Man mano i fax sono stati inviati a Vodafone e in conoscenza a 14 associazioni di tutela dei consumatori.

Ma nulla è mai cambiato e nessuno mi ha mai contattato.

A settembre 2008 ho interrotto le telefonate al 190 e i fax al servizio consumatori perché ho conosciuto un dipendente Vodafone che ho incontrato in uno stand al Centro Sarca di Sesto San Giovanni, di cui non conosco il cognome ma solo nome, mail, n°cellulare e residenza a Milano (e sono pronto a fornirlo a chiunque avente titolo lo richieda).

Egli si è dimostrato disponibile, così ho deciso di sospendere ciò che reputo stressante e umiliante: elemosinare risposte da giganti del mercato disinteressati ai casi limbo di clienti che si lamentano a viva voce (anche se in cuor mio sono tutto fuorché casi limite).

Mi aveva promesso di risolvere tutto e di risarcirmi per il disservizio arrecatomi da Vodafone.

Dopo un mesetto ho ottenuto, cosa che sembrava impossibile a detta degli operatori al 190 e dai numerosi negozi Vodafone One, una perfettamente funzionante chiavetta usb per internet.

Il problema ora subisce uno sviluppo.

Il Signore conosciuto, facendomi notare il fatto che era stato in grado di risolvere il mio problema, insisteva perché dimostrassi ai suoi responsabili e a Vodafone la mia buona volontà a “uscire” dalla succitata Azienda senza più dar seguito alla mortificazione e alla delusione provata firmando contratti (mi è stato giurato che sarebbero stati di un mese, senza il vincolo della durata) in cambio di 2 telefoni N95 e un altro Nokia del valore di oltre €300.

Soddisfatto del fatto che esistesse in Vodafone qualcuno di rispettoso, mi incontrai al Centro Sarca ai primi di dicembre per valutare la proposta di Fabio accompagnato da altre tre persone.

Da qui il disastro. Firmammo 3 contratti, 2 sul mio conto e 1 su quello di mio fratello, e ci disse che entro Natale avremmo ricevuto i succitati telefoni (valore all’epoca di indicativamente € 1.400,00) a parziale danno per i disagi causati dalla sua Ditta.

Insisté sul fatto di non raccontare a nessuno di questo “trattamento di favore” per non fargli passare guai. Anche se era una sorta di procedura nota in Vodafone, che si riusciva a implementare con telefoni in surplus che comunque Vodafone aveva modo di gestire.

I cellulari sarebbe riuscito, con metodi suoi, a farceli ottenere, giurava: il nostro regalo di Natale!

Da allora (posso dimostrarlo) ho mandato oltre 150 sms alla Persona implorandolo di risolvere il caos generato. Alla fine, settimana scorsa, gli ho dovuto comunicare che mio malgrado avrei proceduto a raccontare tutta la storia, compreso il suo intervento poco provvidenziale, per tutelarmi.

Vi elenco rapidamento ciò che accadde, tenendo conto che da allora non è mai arrivato nessun cellulare!!!

- arrivò una fattura per internet di oltre €100 (invece degli €30 da contratto), dopo telefonate su telefonate fui rimborsato;

- ogni settimana Egli mi garantiva, con la sua parola, il giorno del ritiro dei cellulari (ho perso denaro nelle continue chiamate, lezioni ai corsi che sto frequentando perché ero assicurato che quella sera sarebbe arrivato il regalo, i messaggi non li conto nemmeno più, tempo prezioso e lo stress è cresciuto, sempre più convinto di essere stato “raggirato” e di non avere gli strumenti per oppormi a tali angherie);

- pervenne a mio nome una fattura di circa €250 (e da contratto. Come detto, avrei dovuto pagare €30,00) perché i servizi che aveva annunciato come gratis, associati alla sim, erano fasulli. Di volta in volta la stessa frase “scusa Lorenzo, metto a posto tutto io, dami un attimo”;

- mio fratello (che mi implorava di poter uscire dal contratto, visto che l’avevo convinto io e dato il fatto che non aveva ricevuto nemmeno il caricatore di un cellulare) mi consegnò a gennaio la sua sim, dicendo che non avendo ricevuto il regalo, desiderava con tutte le forze uscire da questa tortura, ma ricevette addirittura una cospicua fattura da pagare (Il Signore come al solito: “scusa Lorenzo, metto a posto tutto io, dami un attimo”);

- ai primi di marzo mi viene sospeso il sevizio internet a casa.

- Venerdì 24 aprile ricevo una raccomandata dove mi vengono sospesi tutti i servizi e mi viene intimato di pagare oltre €250, pena il servizio legale Vodafone. Mio fratello: oltre €100. Pagamento entro 10 gg dalla data di ricevimento.

- Ho dedicato il week end a telefonare al 190, e ad ogni telefonata mi veniva agganciato a metà corso o detto che non ci potevano fare nulla. Ho chiamato la sede di Corsico, da cui veniva la lettera, ma mi veniva detto di chiamare il 190 o mandare un fax al solito numero 800.034.626 per i reclami, dove cioè non ho mai ricevuto risposta scritta in oltre un anno e mezzo di richieste. Il Personaggio di Vodafone ha cominciato ad agganciarmi il telefono quando chiamavo…

Nulla Signori, mai nulla. Non è mai possibile parlare di persona con qualcuno che possa rispondere sentire in che storia demenziale si può cadare.

SIAMO 4 TESTIMONI OCULARI CHE SI SONO TROVATI CON IL SIGNORE DI VODAFONE. SIAMO TUTTE DEGNE PERSONE, CON UN LAVORO E CHE NON HANNO INTERESSE A FARE I MORTI DI FAME PER UN TELEFONINO!!!

Da oggi riprendo a mandare fax a tutti coloro che possono e vogliono dimostrare a Vodafone che le angherie e le mancanza di rispetto non pagano!!!

Vi prego di contattarmi, sono pronto a partire per una battaglia legale, per interviste, per approfondimenti televisivi. radio, per articoli di giornale, fornendo tutta la documentazione necessaria ad affermare in maniera perentoria che il consumatore (o meglio le persone) sono stufe di essere presa per il naso da Sordi Giganti!!!

Grazie dell’attenzione.

Provvederò a mandare il tutto anche via fax, perché abbia, qualora serva, un minimo valore legale.

Lorenzo Z.

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12 maggio 2009

Trenitalia non rispetta i tempi di risposta ai reclami.

Caro Luca, sabato ti ho ascoltato con attenzione e mi sono stupito del tuo stupore.
In data 11 Marzo 2009 hai fatto un reclamo alla stazione di LECCO circa l'atteggiamento a tuo parere non consono di alcuni dipendenti di Trenitalia.
A due mesi esatti di distanza (sessanta giorni) nessuno ancora ha avuto la decenza di rispondere al tuo reclamo. Pensa che sulla Carta dei Servizi di Trenitalia c'è scritto che si impegnano a risponderti entro 30 giorni! La mia esperienza è che MAI hanno rispettato questo periodo. E, non ridere, pensa che c'è anche scritto che nei primi 3 mesi del 2008 sono stati gestiti 1.158 reclami e il tempo medio di risposta è stato di 4 giorni!!!!!

Di cosa ti stupisci?
Trenitalia è fatta così, dichiara tempistiche e non le rispetta, fa promesse per poi non mantenerle. Prende in giro e nemmeno tenta di recuperare la figuraccia quando glielo fai notare.
E' così da anni e gli unici cambiamenti che si sono visti sono stati in peggio.
Ti ricordi quando abbiamo cominciato l'università nel 1998? Partivamo da Bergamo alle 8.04 per essere a Lecco alle 8.40. Il treno arrivava puntuale, a volte in anticipo. Trenino Ale 582 di 3-4 carrozze, mai troppo pieno e, soprattutto, pulito. L'abbonamento costava 44.000 lire circa.
Oggi, dopo 10 anni costa quasi il doppio, 39,50 euro, il tuo viaggio dura 10' più di 10 anni fa (il progresso non rientra nei piani regionali di Trenitalia), viaggi su vetture DIESEL che hanno prestazioni decisamente inferiori rispetto ai trenini di 10 anni fa e, soprattutto, sono mooooolto più ecologiche di quelle che viaggiano ad elettricità.Giusto?
No, non ti preoccupare, non si sono dimenticati di noi.
Vedrai che qualcuno prima o poi si ricorderà di tutti quei poveracci che per studio o per lavoro utilizzano i mezzi pubblici e che oggi vengono trattati come bestie.
L'anno prossimo ci saranno le elezioni, vedrai che qualcuno comincerà a vederci come "elettori". Tanti, tantissimi elettori. Si parla di 350.000 persone. Hai idea di quanto tenteranno di arruffianarsi i pendolari!?!?
Quando voterai ricorda di quello che Regione Lombardia sta facendo per noi pendolari. Ricorda di chi minaccia di fermare Freccia Rossa, ricorda di chi ha il potere di "strigliare" Trenitalia e non fa nulla. Ricorda di chi afferma che "questa è tutta un'altra giunta". Pensa, tutto quello che avevamo ottenuto in tanti tanti anni di collaborazione con Regione e Trenitalia è andato in fumo con l'entrata in vigore del nuovo orario. E per giugno sembra che andrà peggio!
Spesso è questione di soldi.
Altrettanto spesso è questione di buon senso e rispetto nei confronti di chi viaggia. Ed è a costo zero.
E questo purtroppo è quello che brucia, quando si può evitare un disservizio senza spendere un euro e nemmeno ci pensano.

Dai Luca, pensa ad altro, sennò oltre a farti rovinare il viaggio rovinano anche la tua vita. Che vale decisamente di più.
E tieni la ricevuta del reclamo! Prima o poi risponderanno.
A te o ai tuoi pronipoti.

Francesco Graziano
Comitato Pendolari Bergamaschi

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11 maggio 2009

Connessione impossibile!

Buongiorno,

mi chiamo Erika Paolini e mi ritrovo in una situazione disperata! Vi racconto brevemente i fatti, con la speranza che voi possiate consigliarmi la strada migliore da seguire.

Meno di due mesi fa ho sottoscritto un abbonamento vodafone "internet facile 10 ore" che prevedeva un collegamento internet con la chiavetta usb della vodafone, 10 ore al giorno per 30 euro al mese, addebitate su conto corrente. Il contratto mi vincola per due anni, a meno che io non decida di rescinderlo pagando una penale di 199 euro.

Il problema è che, nonostante siano passate poche settimane dal momento della sottoscrizione, non c'è stato un solo giorno in cui io abbia potuto usufruire del servizio in maniera soddisfacente!

Ho ormai il terrore di andare sul sito a controllare le ore di traffico effettuate, perché ogni volta trovo cifre e collegamenti da me mai effettuati!

1) Telefonate wap a carico mio, e operatori piuttosto arroganti che mi accusano di usare la sim non solo con la chiavetta, ma anche con il cellulare... se così fosse non avrei nulla da obiettare, ma io non ho mai, neanche una volta, disinserito la sim dalla chiavetta. Mai! Allora perché devo pagare per telefonate mai fatte?

2) Risultano collegamenti a ore in cui io mi trovavo al lavoro e profondamernte addormentata. E solo dopo aver preso d'assalto il 190 e aver chiamato anche 10 volte al giorno, ho ottenuto che mi resettassero la chiavetta.

3) Il pagamento di una tassa di circa 15 euro che al momento della sottoscrizione non mi era stato detto. Però nessun problema da parte loro a tenersi i miei 50 euro di deposito.

4) Impostazioni che cambiano senza cher io faccia nulla. Il mio è un contratto con "limite di tempo" e spesso si sposta a "limite di volume"! E più operatori mi hanno confessato che purtroppo capita spesso e che quindi io dovrei preoccuparmi di controllare ogni volta!

5) Mi era stato assicurata la presenza di un timer per controllare il tempo di connessione. Infatti un operatore mi aveva spiegato come attivare la funzione in base alla quale mi sarebbe apparso sul monitor un messaggio attraverso il quale sarei stata informata del raggiungimernto di 9 ore di connessione. Strumento assolutamnente indispensabile, per quanto mi riguarda, anche perché così mi potrei regolare sul mio tempo di connessione e potrei disconnetterni al momento giusto per non superare le 10 ore e quindi non pagare più dei 30 euro stabiliti mensilmente.

Avesse mai funzionato! Non una sola volta si è attivato al momento dovuto! Di solito mi appare il messaggio di raggiungimento limite di tempo dopo appena 13 minuti di connessione! Come faccio a non considerala una presa in giro di noi utenti? Mi ritrovo ogni volta a dover scrivere quando mi connetto e quando mi disconnetto, tenendo ovviamente sempre conto di un'altra delle tante trappole inventate dai gestori telefonici: le sessioni di 15 minuti! Ma è normale ususfruire di un servizio del genere andando in giro con un taccuino e una penna per scrivere l'ora e il minuto in cui mi connetto e l'ora e il minuto in cui mi disconnetto?

6) E poi connessione lentissima, linea che cade spesso, impossibilità ad usare certi programmi senza capire perché, visto che il contratto prevede una connesione illimitata e non parla di restrizioni di certi canali! E questo sarebbe il mercato libero? In cui noi utenti abbiamo la possibilità di avvalerci di tutte le informazioni possibili per decidere quale servizio faccia più a caso nostro? Io ho dovuto scoprire il perché del malfunzionamento di certi programmi solo attraverso ricerche nei diversi fori presenti nella rete! Altrimenti starei ancora qui ad impazzire per risolvere un problema che non può essere risolto se vodafone non apre certi canali! E se mi avessero spiegato questo al momento della sottoscrizione, di certo non avrei firmato il contratto. Avrei trovato forse un altro gestore oppure avrei deciso per un altro tipo di connessione (sicuramente un abbonamento con sim ricaricabile!). Ma certo che se non tutte le informazioni mi sono state fornite, la mia scelta aveva una buona probabilità di essere quella sbagliata. Come, difatti, si è dimostrata.

7) Ma la cosa che più mi ha spinto a chiedervi aiuto è una connessione effettuata un paio di settimane fa in una zona vicino San Marino. Per una connessione mi sono state addebitate 500 euro! Dopo telefonate su telefonate al 190 in cerca di una spiegazione, diversi operatori mi hanno chiesto se ero stata in qualche zona nella provincia di bologna e se mi ero collegata da lì. E uno dei responsabili vodafone, mio amico (altrimenti potevo sperare in eterno di parlare con uno dei capi!), mi ha detto che magari mi trovavo in una zona di confine tra Emilia Romagna e San Marino e quindi potrebbe essere successo che la rete si è agganciata a quellla di San Marino. Quindi il mio collegamento risulta dall'estero! Come è possibile che al momento della connessione non sia apparso alcun messaggio che mi informasse dell'avvio di un collegamento dall'estero? E come mai, nonostante il mio contratto preveda un limite di tempo, quella connesione da San Marino è stata invece calcolata a volume (questo l'ho potuto scoprire dal sito e, quando ho chiesto spiegazioni al 190, qualunque operatore mi abbia risposto, non ha potuto fare altro che dire "strano" Strano lo dico io! Loro sono lì per fornire spiegazioni non per dirmi "strano"!)?

Davvero, non ne posso più della vodafone. Mi sento presa in giro, truffata, raggirata. Ho chiesto anche la disdetta del contratto, ma ogni volta mi è capitato un operatore capace di abbindolarmi e convincermi ad aspettare che i tecnici provino a vedere se c'è stato qualche problema con la connesione di san marino. Operatori bravissimi, perché finora sono effettivamente riusciti a convincermmi a non disdire!

Aiutatemi! Cosa dovrei fare? Ho bloccato il pagamento della bolletta in banca, ma non so come procedere. Devo davvero pagare così tanti soldi nonostante le irregolarità di cui mi sento vittima?

Non so davvero come ringraziarvi per l'aiuto che saprete fornirmi. Qualunque esso sia, perché mi sento totalmente persa in questa mia battaglia solitaria.

I più sinceri saluti,

Erika Paolini

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I fiori all'occhiello della "flotta" Trenitalia!

Dopo qualche giorno di assenza dalla “scena” riprendo i racconti delle disavventure quotidiane del pendolare.

Questa mattina mentre stavo tentando di salire a  bordo del treno ES*9776 BO-MI, ho notato che la porta automatica della carrozza sulla quale stavo per salire, si chiudeva improvvisamente senza motivo, rischiando di schiacciare il malcapitato di turno;

una volta compiuta la non facile  salita a bordo,   ho percepito una temperatura altissima; appoggiando una mano vicino ai finestrini ho notato , in effetti, che usciva aria piuttosto calda dalle bocchette dell’impianto di climatizzazione. Guardandomi intorno ho osservato indifferenza negli altri passeggeri, per cui ho pensato che fosse una mia eccessiva sensibilità alle alte temperature e ho cercato di “alleggerirmi” il più possibile. Ho notato addirittura qualcuno con maglioncino o giubbotto, boh….

In prossimità di Lodi, ecco un controllore che chiede gentilmente a tutti se la temperatura deve essere abbassata; meno male ho pensato; risultato: dopo qualche minuto stavamo congelando e ho dovuto indossare di nuovo il giubbotto.

Queste macchine dovrebbero essere, assieme al FRECCIAROTTA, i fiori all’occhiello della “flotta” Trenitalia! Chissà cosa succederà l’estate prossima….

Ringraziandovi per la pazienza, per la consueta disponibilità e per la diffusione  di queste segnalazioni che state effettuando in varie forme, saluto cordialmente

Massimiliano Davoli

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7 maggio 2009

Consumo arbitrario.

Salve, mi chiamo C.T. e sono titolare di un contratto ENEL uso abitativo con istallazione di contatore elettronico consultabile direttamente dal gestore.

Per la seconda volta consecutiva ho ricevuto la fatturazione con una lettura effettiva e una lettura stimata sul bimestre successivo.

Alla prima fatturazione ricevuta  ho chiesto spiegazioni al numero verde del servizio cliente Enel e la motivazione “farfugliata e poco convincente “ dell’operatore è stata che si trattava di un caso occasionale perché c’erano stati dei problemi sulle letture.

Considerato che anche nella seconda fatturazione si è verificato lo stesso increscioso problema e che questa volta il “consumo stimato arbitrariamente” riguarda il 25% (gg.16)del periodo successivo da fatturare, chiedo alla ACU quale comportamento adottare per tutelare i miei diritti.

Faccio presente che un addebito così cospicuo su una fattura bimestrale, rappresenta un problema per un bilancio familiare che cerca di limitare i propri consumi.

Per quanto sopra esposto, Vi chiedo indicazione sul comportamento da adottare nei confronti della soc.Enel che pur  avvalendosi di una lettura automatica ( così ammette in bolletta alla voce lettura effettiva) addebita anche un consumo stimato.

Distinti saluti

C.T.

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A proposito di incidenti e ritardi...

Buongiorno,

a proposito di incidenti e ritardi vi invito a monitorare  il caso del treno regionale delle 12,49 da Brescia per  Milano (che "sfugge" all'analisi dei pendolari doc e che, da aprile, io prendo solo il lunedì). Oltre ad essere sempre in ritardo di 10-15 minuti a  Lambrate a causa del ritardo dell'ESC che lo precede (o  meglio dovrebbe precederlo e che spesso lo sorpassa a  Rovato o Chiari) è stato oggetto di un "tipico evento alla  Trenitalia" lunedì 20 aprile. Deviato a Chiari sul binario 3 per far passare l'ESC di  cui sopra non è più potuto ripartire perché lo scambio non  funzionava. Dopo 20 minuti di attesa e di mancati avvisi  (ovviamente!) le persone sono scese e all'annuncio  dell'arrivo del "regionalissimo" per Greco Pirelli (parte  alle 12,53 e dopo soli 88 minuti arriva a Milano G.P.)  molti hanno attraversato i binari bloccando l'ESCity che veniva da Milano e lo stesso "regionalissimo". I responsabili della stazione di Chiari, improvvisamente  risvegliatisi dal loro torpore a causa del suono dell'ESC e del "regionalissimo" in frenata, hanno solo allora  annunciato che quest'ultimo era divenuto il primo treno  utile per Milano e invitato coloro che erano rimasti sul  treno bloccato sul binario 3. Paradossalmente se qualcuno,  ad esempio i due studenti che il "regionalissimo" ha quasi  investito, si fosse fatto male, oggi avremmo qualcuno che  indaga sulla pessima gestione dei trasporti ferroviari in  Lombardia. Ricordo infine che, pieno all'inverosimile fino a  Lambrate, il "regionalissimo" è arrivato a destinazione  con soli 25 minuti di ritardo... portando con sé a Pirelli  tutti coloro, soprattutto turisti stranieri, che  ovviamente non sono stati mai avvisati del fatto che dopo  Lambrate il treno non proseguiva per la stazione Centrale  (ho fatto da guida a 12 di loro indirizzandoli su un treno  in arrivo a Greco e destinato a Porta Garibaldi ricordando loro che avevano anche l'onere di prendersi poi il  biglietto del metrò).

Paolo Rivi ASSOCIAZIONE PENDOLARI IN ORARIO sez. Brescia

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Inoltro anche questo "resoconto" con quanto accade giornalmente sulle linee ferroviarie di questo nostro paese e in questa nostra regione... In questa breve cronaca si può riscontrare l’assoluta approssimazione da parte da chi fornisce il servizio ferroviario regionale e di chi ne dovrebbe controllare l’efficienza…

Ancora una volta i treni regionali subiscono ritardi causati dai numerosi EUROSTARCity (vecchi INTERCITY riclassificati) di cui TRENITALIA ha riempito la tratta MILANO-VENEZIA.

Si vedano inoltre foto di questa mattina prese sul regionale da Brescia delle 7,27, porte non funzionanti, finestrini con gancio di chiusura rotto e che quindi rimangono aperti, per non parlare dell’ascensore della stazione ancora in attesa di collaudo da ormai due anni e della biglietteria di Brescia  che questa mattina alle 7,00 del primo giorno lavorativo del mese aveva solo due sportelli aperti, costringendo i numerosi utenti che dovevano rinnovare  gli abbonamenti a file chilometriche…

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Buona giornata

Paolo Rivi ASSOCIAZIONE PENDOLARI IN ORARIO sez. Brescia

Technorati Tag:

Fatturazioni errate.

Spettabile Enel Energia S.p.A.

Casella Postale 8080 - 85100 POTENZA

E p.c. Spett.le ACU-Associazione Consumatori Utenti

Oggetto: Contestazione fattura

Premesso che:

- In data 27/04/2009 ha ricevuto fattura di cui in oggetto, riportante un importo di euro 473,03 ed un consumo di kWh 1767.

- Trattasi di un addebito anormalmente elevato elevato rispetto al mio consumo standard degli ultimi anni.

- Evidentemente trattasi di un errore di fatturazione di consumo poiché vi sono inserite delle voci – cosa peraltro contestata anche con il ricevimento delle precedenti fatture e telefonicamente non mi hanno voluto o dato chiarimenti quando non addirittura ponevano fine alla conversazione – corrispettivi di sistema e perdita di energia, che possano raffigurarsi come reato di cui al momento non indico in quanto e di facile comprensione. Infatti i cosiddetti corrispettivi di sistema sono i ¾ del prezzo del consumo effettivo io che ho consumato per un totale di Euro 171,039 IVA compresa pago i corrispettivi di sistema per un totale di Euro 223,20 IVA compresa in più pago Euro 18,58 IVA compresa.

Con la presente intendo contestare la fattura di cui all’oggetto così come le precedenti fatture da me ricevute e saldate per motivi sopra esposti. Si specifica ai fini di accertamenti di responsabilità che passato dopo tante telefonate da parte di Call-Center, molte volte anche defaticanti, da enel distribuzione ad enel energia dove mi promettevano per 2 anni il prezzo bloccato della fornitura elettrica a 0,088 il kWh così come previsto nel contratto firmato promettendomi che sarei andato incontro aad effettivi risparmi, ma omettevano, pur di firmare il contratto di specificare che nella bolletta sarebbero comparse altre voci come sopra indicato e precisamente : quota fissa, quota di potenza, quota energia, perdite di energia e oltre naturalmente all’imposta erariale e all’addizionale comunale. Le fatturazioni effettuati sono pertanto da ritenersi ingiuste in violazione del diritto alla trasparenza contrattuale. Pertanto, in virtù di quanto sopra esposto chiedo che mi vengano restituite tutte le somme inerenti alla voci di cui non ero all’atto della firma del contratto non ero a conoscenza e relativamente a tutte le fatture emesse a mio nome oltre alla presente oggetto di contestazione.

Mi riservo il diritto di adire le associazioni dei consumatori e precisamente l’Associazione: ACU Regione Calabria Via Garibaldi,43 88046 Lamezia Terme (CZ) che mi legge in copia,per tutelare i miei diritti. Distinti saluti.

28/04/2009

Lettera firmata

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Spettabile Enel Energia S.p.A.

Casella Postale 8080 - 85100 POTENZA

E p.c. Spett.le ACU-Associazione Consumatori Utenti

Problema : Fatture eccessivamente elevate.

Oggetto: Messa in mora e richiesta rimborso somme ingiustamente pagate per consumi non avverati e messa in mora.

Facendo seguito a precedente invio a mezzo fax datato 28/04/2009 ore 09:21 di lettera di contestazione corredato dal modello reclami e a intercorsa telefonata con una incaricata di codesta società e precisamente il 28/04/’08 ore 18.53 per una durata di minuti 19,03; che mi si invitava di provvedere al pagamento della fattura oggetto di contestazione e che di seguito si sarebbe provveduto ad emettere una fattura di conguaglio e quindi avrei sicuramente ricevuto i rimborsi lamentati in quanto oggetto di possibili errori. Mentre si procedeva nella discussione la signora, molto garbatamente, mi chiedeva di attendere al telefono che altra collega la stava aggiornando della situazione dopo alcuni minuti mi informava che quanto detto in precedenza non risultava al vero, e, precisava: che non mi doveva arrivare alcuna fattura di conguaglio in quanto la fattura contestata era stata emessa con la dicitura “abbiamo calcolato questa bolletta di conguaglio tenendo conto della lettura definitiva”.

Mi invitava a verificare ed eventualmente desistere dall’azione intrapresa. Rispondevo che avrei di sicuro controllato e che comunque avrei continuato nella mia rivendicazione consapevole della giustezza del reclamo. Arrivato a casa – il colloquio telefonico era avvenuta al cellulare e quindi non mi trovavo casa – ho controllato la fattura ed esattamente vi era trascritta la dicitura sopra menzionata. Ho di seguito proceduto al controllo delle altre fatture in mio possesso e con mia somma meraviglia anche in esse vi era indicata la identica e precisa dicitura. Va dedotto che quanto la Signora con cui ho avuto il colloquio telefonico ha asserito, ricevendo peraltro una notizia errata, non era per niente veritiero.

Insospettito ho chiamato a sostegno elettricista per aiutarmi nella lettura dei consumi al contatore. Dalla verifica lettura si evinceva un consumo complessivo – effettivo di kWh. 20716 alla data del 29 aprile 2009 ore 16,30.

Va Precisato che le letture indicate nelle fatture emesse da codesta Società risultavano consumi effettivi. Faccio altresì presente che l’ Enel a suo tempo ha installato presso la mia abitazione un contatore che consente di telelettura a distanza dei consumi.

Pertanto sommando i consumi effettivi descritti nelle fatture da voi inviatomi risulta un totale complessivo di KWh di 4683 che sommata alla lettura iniziale di attivazione di KWh. 18441 si ha un totale di lettura finale al 30/03/09 di KWh. 23124. Considerando infine che la lettura indicata alla data di aprile è di KWh. 20716 si ha un fatturato di consumi superiore a quello effettivo con un incremento in più di KWh.2410. Si rileva tuttavia un errore di lettura e quindi di fatturazione del consumo non corrispondente alla realtà. Si ripete e si riporta per maggiore comodità che alla data del 29/04/2009 il mio contatore riportava un consumo effettivo di 20716 kWh.

Con la presente intendo intimarVi nel voler verificare i dati indicati e di rettificare gli stessi e mettervi nel contempo in mora qualora entro 15 giorni dalla ricezione della presente non provvedere alla restituzione degli importi indebitamente da Voi fatturati e da me regolarmente corrisposti. Tutte le fatture sono state contestati telefonicamente per gli eccessivi consumi e importi vari addebitatemi, ricevendo, a seconda dell’interlocutore telefonico, giustificazioni differenti quando non addirittura sgarbati e irriverenti.

Informo inoltre che qualora a questa lettera non dovesse esserci risposta, o detta risposta verrà prodotta oltre i quindici giorni dal ricevimento della presente, procederò con il più amplio diritto di Giurisprudenza in ogni sede competente.

04/05/2009

Lettera firmata

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6 maggio 2009

Gli effetti dell'entrata in vigore dell'Alta Velocità.

Alla c.a. responsabile Divisione Passeggeri Trenitalia

piazza della Croce Rossa, 1 – 00161 Roma

e p.c.: Adiconsum (Roma e Torino), Adoc (Roma e Torino), Codacons, AltroConsumo, ConsumArt, ConfConsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Movimento Consumatori, Associazione Consumatori Utenti, Casa del Consumatore, Unione Nazionale Consumatori, Specchio dei Tempi – quotidiano La Stampa, Mi Manda Raitre.

Torino, 21 aprile 2009

Oggetto: offesa e disgusto per il trattamento che ho ricevuto da Trenitalia.

Introduzione

Viaggio con Ferrovie dello Stato/Trenitalia dal 1997 sulla tratta Torino-Roma, con numerosi spostamenti ogni mese, utilizzando soprattutto due treni:

- Eurostar 9307 (partenza alle 6,30 da Torino Porta Nuova e arrivo alle 12,20 a Roma Termini);

- Eurostar 9300 (partenza alle 17,35 da Roma Termini e arrivo a Torino Porta Nuova alle 23,35).

Ho usato in maniera preferenziale questi due treni perché, insieme all’Eurostar delle 7,15 che passa da Milano, erano gli unici Eurostar fra Torino e Roma (quindi senza cambio e con i tempi di percorrenza più veloci).

Da un paio di anni a questa parte, mi sposto in giornata sulla medesima tratta, in genere due/ tre volte al mese per motivi di cure mediche; fino al 12 dicembre 2008, con i due treni di cui sopra.

14 dicembre 2008

Il 13 dicembre 2008 entrano in vigore i treni Alta Velocità. Il giorno seguente mi reco nell’agenzia viaggi dove compro i biglietti da anni e qui mi dicono che gli Eurostar 9307 e 9300 sono stati soppressi. Al loro posto, due Frecciarossa: il Torino-Roma che già esisteva e passa da Milano (con partenza 45 minuti più tardi rispetto all’Eurostar 9307) e un Roma-Torino che parte da Roma 2 ore e 35 prima rispetto all’Eurostar 9300.

Mi trovo veramente in difficoltà, a parte l’importante aumento del costo dei biglietti, le due ore tra l’arrivo a Roma e il ritorno per Torino non sono sufficienti a raggiungere la sede delle mie terapie ed effettuare le medesime (con i due Eurostar “defunti” di ore a disposizione per muovermi a Roma e poi rientrare a Torino ne avevo cinque). Morale della storia: rinuncio a scendere a Roma.

Nei giorni successivi, spendo parecchio tempo a navigare nel sito di Trenitalia; provo a districarmi tra nuovi orari e nuove tariffe, cercando la soluzione meno scomoda e possibilmente meno dispendiosa.

30 dicembre 2008

Nuovo viaggio fra Torino e Roma. Decido di sfruttare la promozione A/R in giornata valida per i treni Alta Velocità e per i biglietti mi reco direttamente in stazione, così da chiedere conferma di clausole e limitazioni legate a tale offerta.

Programmo il mio viaggio in questo modo:

andata - regionale 2003 delle ore 5,50 da Torino a Milano;

Frecciarossa 9509 delle ore 8,15 da Milano a Roma.

ritorno - Frecciarossa 9518 delle ore 18,15 da Roma a Milano;

regionale 2032 delle ore 22,15 da Milano a Torino.

Il 30 dicembre 2008, il Frecciarossa 9518 arriva a Milano con 10 minuti di anticipo; sul binario accanto, l’Eurostar City 9746 per Torino delle ore 21,50 parte con 10 minuti di ritardo.

Arrivare a Torino 40 minuti prima rispetto al regionale 2032, mi farebbe molto comodo; aspettare mezz’ora di meno il regionale alla stazione di Milano Centrale alle dieci di sera, mi farebbe molto piacere; sedermi su un treno forse un po’ meno fatiscente e sporco di un regionale, mi farebbe meno schifo; viaggiare in compagnia di qualche italiano in più e qualche accattone in meno, mi renderebbe più tranquilla. Tutti vantaggi questi che otterrei se prendessi l’Eurostar City, invece del regionale per cui ho il biglietto. Trattengo con fatica le gambe dal portarmi sull’Eurostar City: in 12 anni di viaggi, non ho mai preso un treno per cui non avevo il biglietto giusto. Penso con nostalgia al vecchio Eurostar 9300: niente cambi a Milano con soste in stazione, nessun regionale sudicio ben oltre la decenza, arrivo alle 23,30 a Torino invece che a mezzanotte e dieci, due agenti di polizia che spesso salivano ad Alessandria per i controlli. E spendevo pure meno di quanto ho speso oggi.

24 febbraio 2009

Pulizia e igiene non sono purtroppo clienti abituali di Trenitalia, ma snobbano senz’altro i regionali. Così in questo nuovo viaggio a Roma, cerco di evitare anch’io i regionali che ho preso a dicembre (consapevole che il nuovo programma costerà soldi in più rispetto al viaggio di dicembre e che non potrò usufruire delle promozione A/R in giornata). Programma di viaggio:

andata - Frecciarossa 9491 delle ore 7,15 da Torino a Roma.

ritorno - Frecciarossa 9518 delle ore 18,15 da Roma a Milano;

Eurostar City 9746 delle ore 21,50 da Milano a Torino.

Ricordo bene che, a dicembre, ho visto l’Eurostar City sul binario accanto a quello del Frecciarossa e cinque minuti sono più che sufficienti per superare un binario. Ingenuamente mi illudo (col senno di poi) che – se il Frecciarossa dovesse essere in ritardo – l’Eurostar aspetterà. Ma poi, figurati, se un “Frecciarossa-Alta-Velocità-Accorcia-le-Distanze-Fa-Crescere-il-Paese” arriva in ritardo, mi dico.

Per risparmiare un 5 per cento, disturbo mio fratello per l’attivazione di una carta pre-pagata e compro i biglietti su internet: prima volta in dodici anni di viaggi in treno. Mi inquieta che Trenitalia sappia dove vado, quando e come… mi sa di Grande Fratello orwelliano. Ma, con quanto sono aumentati i biglietti, ogni possibile sconto è ben accetto.

Il 24 febbraio 2009 sul Frecciarossa 9518 da Roma, la seconda classe viaggia in coda. Con largo anticipo rispetto all’arrivo a Milano, mi porto in testa al treno in modo da essere la prima a scendere e, essendo in cima al binario, sfruttare al meglio i 5 minuti per il cambio.

Purtroppo il Frecciarossa-Fa-Crescere-il-Paese arriva in ritardo di 5 minuti e l’Eurostar City parte puntualissimo. Quando cerco il capotreno del Frecciarossa per lamentarmi, mi sento rispondere sgarbatamente che cinque minuti sono troppo pochi, che non è coincidenza. “Signora, deve essere lei a regolarsi meglio”, mi dice in tono acceso e infastidito.

Penso che cinque minuti siano più che sufficienti per il cambio, il problema è il Frecciarossa arrivato in ritardo (e l’Eurostar che non ne ha tenuto conto). Penso anche che un capotreno abbia il dovere di trattare con garbo un cliente e soprattutto non possa arrogarsi il diritto di dirmi che devo essere io a regolarmi meglio (mica ho reclamato perché ho dovuto correre per prendere l’Eurostar… lì sarebbe stato un problema mio. Mi sono lamentata perché i cinque minuti non li ho avuti per niente). Ma taccio e corro in biglietteria a fare un nuovo biglietto per il regionale, pensando di chiedere il cambio prenotazione per l’Eurostar.

Viaggio disgustata sul solito regionale fatiscente da Milano a Torino, arrivando a Torino a mezzanotte e dieci, invece che alle 23,35.

25 febbraio 2009

Cerco di capire cosa devo fare con il biglietto non utilizzato dell’Eurostar City.

Provo ad aprire i due link “rimborso” e “cambio prenotazione” presenti all'interno della mail che Trenitalia mi ha inviato per confermarmi la prenotazione proprio di questo biglietto, ma non funzionano (e continuano tutt’ora a non funzionare). Sullo schermo del computer compare la scritta: “Spiacenti! Questo link non sembra essere funzionante”.

Scorro la mail di Trenitalia fino in fondo in fondo in fondo e, con il link dell’ultima riga (che funziona!), entro nel sito di Trenitalia. Leggo un sacco di pagine, con un sacco di collegamenti da aprire, ma non riesco a capire tutto quel mare di informazioni; alla fine, sono ancora più confusa di prima.

27 febbraio 2009

Scrivo una mail a Trenitalia, inviandola all’indirizzo da cui Trenitalia mi ha confermato la prenotazione del biglietto. La mail di risposta dice che questo indirizzo non è operativo e mi fornisce in alternativa due hiper-link per contattare Trenitalia. Sono così “iper” che nessuno dei due si apre (per la cronaca, anche questi non si sono mai aperti nemmeno in seguito). “Impossibile visualizzare la pagina web”, dice la scritta sullo schermo del computer.

Penso che sia davvero una spiacevole combinazione che, su quattro link forniti da Trenitalia, non se ne apra nemmeno uno.

Escludo la possibilità di parlare con il call-center di Trenitalia (al numero 892021) quando la voce registrata mi annuncia che da cellulare la chiamata ha uno scatto alla risposta di 15,05 centesimi e un costo di 1 euro e 26 al minuto. Rinuncio sia per il costo, sia perché in generale nutro scarsa fiducia nelle informazioni fornite dai call-center.

Non avendo ancora capito cosa farmene del biglietto dell’Eurostar del 24 febbraio, decido – anche se con poca voglia perché non sta dietro l’angolo di casa mia – di andare in stazione a Porta Nuova. Qui l’addetto Trenitalia taglia corto dicendomi che non posso cambiare prenotazione e non posso chiedere il rimborso. E per lui le informazioni son finite così. Gli chiedo se posso almeno utilizzare il biglietto su un treno di categoria inferiore come un regionale e, quando faccio per spiegargli come mi sposterò nel mio prossimo viaggio, mi liquida sbrigativamente con un: “Eh… faccia così”.

Non sono assolutamente soddisfatta. Penso che non sia questo il modo di trattare un cliente che chiede informazioni, penso che non mi interessa se è stanco o stressato e che avrei avuto tutto il diritto di ricevere una spiegazione più che dettagliata. Col senno di poi, sono anche molto dispiaciuta di non aver preso nota del suo numero di matricola. Sul momento, fastidio per il trattamento a parte, l’informazione che mi fornisce rientra in quello che so, che i biglietti per i regionali valgono due mesi e mi sembra affidabile.

12 marzo 2009

Torino-Roma e ritorno. Il Frecciarossa 9518 da Roma a Milano è puntuale. Ho in tasca il vecchio biglietto dell’Eurostar da utilizzare sul regionale delle ore 22,15, ma l’Eurostar City delle 21,50 è lì a un binario di distanza, così decido di fare una corsa per chiedere al capotreno che differenza dovrei pagare per prenderlo. Mi elenca tutta una serie di tasse, sovrattasse e multe: fa un conto di più di 60 euro. Davvero troppo costoso per le mie tasche. Poi, guardando il biglietto che intendo utilizzare sul regionale, con aria di sufficienza aggiunge: “Il suo biglietto è carta straccia, signora… perché sono passate tre ore”. E l’Eurostar parte, in ritardo di dieci minuti (per la cronaca questo Eurostar è partito in ritardo anche nelle date del 26 marzo e del 16 aprile u.s.).

Non capisco perché questo capotreno mi abbia detto che il mio biglietto è carta straccia e, dato che mancano venti minuti alla partenza del regionale, decido di chiedere lumi. In biglietteria a Milano Centrale, c’è un solo sportello aperto, con una lunga coda di persone. Penso che se perdo il treno delle 22,15 quello successivo è alle 00,15. Ho avuto il sommo piacere di prenderlo parecchi anni fa per il ritardo di un Intercity, attendendo in stazione insieme a barboni e ubriachi e purtroppo neanche un poliziotto. Il sommo piacere di allora mi è stato ben più che sufficiente. Rinuncio a chiedere informazioni e penso che comincio anche ad averne abbastanza di correre da una parte all’altra per chiedere informazioni.

Quando sul regionale 2032 Milano-Torino arriva il controllore, esordisco con un: “Non sono sicura di avere il biglietto giusto…” e provo a esporgli la trafila che ho seguito. Mi aspetto ancora che qualcuno si scusi con me per i disagi che ho avuto. Rimango esterrefatta quando, non solo non ricevo le scuse, ma il controllore in maniera arrogante e aggressiva, dice che devo pagare la maggiorazione perché sono salita sul treno sprovvista di biglietto. Parlando con il capotreno, aggiunge seccato: “La signora qui mi sta raccontando tutta una seria di cose…” e gli spiega che sono troppo esperta di treni e ricordo troppo bene le date in cui ho viaggiato. Quindi, concludo io per lui, sto cercando di fregarlo e viaggiare a scrocco sul regionale. Mi sembra di essere finita in una realtà parallela, dove più cerco di fare le cose per bene, più invece vanno storte.

Probabilmente il controllore si aspetta che io accetti la maggiorazione con un sorriso, perché quando inizio a borbottare che non ho nessuna voglia di pagare una sovrattassa per errori che hanno commesso altri, ribatte prontamente con atteggiamento intimidatorio: “Visto che la mette così, adesso le faccio pagare anche i 50 euro di multa”. Di bene in meglio. Mi sembra proprio che mi dia la multa come punizione perché non ho pagato la sovrattassa zitta e muta. “E se non paga subito, gliela spedisco a casa così di euro ne paga 200”, aggiunge prima che io abbia modo di fare qualsiasi rimostranza. Per la serie: adesso ti faccio vedere io chi comanda qui.

Desidero sottolineare, se non fosse chiaro, che “Se non paga subito, gliela spedisco a casa così di euro ne paga 200” è una minaccia.

Di fronte alla minaccia (che preferisco non verificare di persona), mi zittisco, apro il portafoglio e pago la multa. A multa pagata, evidentemente soddisfatto per avermi ricondotta nei ranghi, in tono paterno e consolatorio (che mi dà la nausea), il controllore conclude: “Signora, mi dia retta… lasci perdere i biglietti ticketless… che quelli non valgono niente”. Sono talmente sconfortata da non aver nessuna voglia di capire cosa intenda. Penso arrabbiata che se il controllore si fosse trovato davanti un uomo di un metro e novanta per cento chili (invece di una donna di un metro e sessanta), probabilmente non avrebbe avuto un comportamento altrettanto vessatorio. Penso dispiaciuta che tra quindici giorni devo scendere di nuovo a Roma e, aerei a parte, non ho alternative a Trenitalia.

Considerazioni

Ho pagato regolare biglietto per un treno che non ho potuto utilizzare non per causa mia.

Mi sono mossa per avere chiarimenti, ma i link forniti da Trenitalia non funzionavano e non ho capito quanto riportato sul sito; così mi sono recata di persona in stazione. Qui ho ricevuto un’informazione che si è rivelata errata e, in conseguenza della quale, ho pagato una multa.

Sono stata trattata in maniera indegna e apertamente minacciata da un controllore di Trenitalia.

Non ho ricevuto scuse per i disagi che ho subito e nemmeno qualcuno si è lontanamente sognato si scusarsi con me.

Mi sento gravemente danneggiata. Non solo come cliente Trenitalia, ma come persona.

Distinti saluti.

Lettera firmata.

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Disservizi di Poste Italiane

Il mio nome é Marco Pagnanelli e sono responsabile della società ECOSOL SRL operante nel foundraising per onlus quali CARITAS ed altre.

Ad ottobre abbiamo stipulato un accordo con la Caritas Diocesana di Roma per l'invio ad 1.500.000 famiglie a Roma di una busta preaffrancata nel quale si chiedeva a tutte le famiglie di Roma di inserire il vecchio cellulare funzionante il quale a sua volta sarebbe stato valorizato per donarne i proventi all'Emporio Caritas di Roma, iul primo supermercato in italia per le famiglie che non arrivano a fine mese.

Il servizio sarebbe dovuto essere espletato da Poste Italiane SDPA, con la quale abbiamo firmato un accordo del valore di euro 300.000 (trecentomila)

Il servizio prevedeva il recapito in tutte le caselle postali a Roma di tali Buste.

Il servizio era stato organizzato in onde di 300.000 invii a settimana.

Ora vi invio le foto di come il servizio é stato eseguito, pacchi di buste abbandonati sulle cassette delle lettere.

Inoltre le poche buste di ritorno che ci venivano recapitate piene, (visto il disservizio) risultavano regolarmente manomesse.

Tengo a dire che la campagna é stata patrocinata dal comune di Roma e presentata ufficialmente al Campidoglio presenziata dal sindaco Alemanno.

Ora abbiamo presentato denuncia alla procura della Repubblica

Vi diamo anche il link della campagna www.happyphonecaritas.it

Resto a Vostra disposizione nel caso la notizia rappresenti per Voi un occasione per un articolo a proposito.

Distinti saluti

Pagnanelli Marco

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4 maggio 2009

Problemi su aggiornamento mappe

Vi contatto e chiedo assistenza per l'aggiornamento delle mappe sul navigatore NUVI 250 (S.N. 14G043707). Ho acqistato on-line con carta di credito l'abbonamento "lifetime" per gli aggiornamenti delle mappe al prezzo di 119 euro. Dopo aver scaricato il file garmin_rmu_cneunt2010 da 3 GB ( più di 10 ore di download = 20 euro di costo di connessione Alice!!! - si poteva avvertire che il file era così pesante!) non riesco a scaricare le mappe. Se lancio il file .exe il sistema Windows VISTA si blocca e non di aggiorna il navigatore.

Inoltre ho già dato il numero di carta di credito on line e mi è arrivata anche una mail con la richiesta di un bonifico(!?!). Non pagherò certo 2 volte per un servizio che non riesco nemmeno ad utilizzare!

Grazie e cordiali saluti.

Carlo Vio

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Spett.le assistenza Garmin

non avendo ancora ottenuto risposta vi rimando la mail gia inviatavi.

Aggiungo anche a questo punto che mi pento di aver ingenuamente dato fiducia alla Garmin visto che con la stessa cifra comperavo un navigatore nuovo con le mappe aggiornate e sconsiglierò a tutte le persone che conosco di scaricare gli aggiornamenti a pagamento delle mappe dal vosto sito.

Carlo Vio

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Gentile Cliente,
La ringraziamo per aver contattato il Technical Support di Garmin.

L’impossibilita’ di aprire il file scaricato puo’ dipendere solo da 2 fattori:

1) spazio limitato della RAM del suo PC

2) Un software antivirus che impedisce all’eseguibile di connettersi al server Garmin.

La invito, pertanto a disattivare ogni antivirus attivato sulla sua macchina.
Se il problema dovesse ripresentarsi, la invito a contattarci telefonicamente al numero in calce per maggiori informazioni.
Cordiali Saluti

C.L.

Customer Care Coordinator

Strada 8, Palazzo L

20089 Milanofiori – Rozzano (MI) - Italy

www.garmin.it

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Grazie della risposta e dei suggerimenti, ma anche disttivando l'antivirus (Norton Intenet Security) l'aggiornamento non riesce. Il PC ha una RAM di 2 GB.

A questo punto vi chiedo se, visto che ho già pagato, almeno per questo aggiornamento potete inviarmi il CD per risolvere il problema.

Grazie per l'attenzione.

In allegato la mail inviatami da Garmin dopo l'acquisto on-line del download.

Carlo Vio

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Epilogo

Aggiungo anche che la Garmin mi ha mandato una mail in cui indicano la causa del malfunzionamento nell'antivirus.

Ho provato a disattivarlo, ma l'aggiornamento continua a non funzionare. Visto che ho già pagato gli ho richiesto di inviarmi il CD di aggionamento, ma non ho ottenuto risposta. Vi inoltro il seguito dello scambio di e-mail.... e la prossima volta comprerò il Tom Tom!

Grazie per l'attenzione e codiali saluti.

Carlo Vio

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Aumenti ingiustificati e peggioramento del servizio.

Buongiorno,

faccio riferimento ad una situazione ormai insostenibile che riguarda l'erogazione di gas metano da parte della società Ascotrade che ha sede a Pieve di Soligo in Via Verizzo 1030 ma che rifornisce anche la zona dove risiedo (Brusimpiano - Varese) e che ha appunto un ufficio territoriale competente a Marchirolo (provincia di Varese) in Via Cav. Busetti 7/H.

Gli aumenti sono stati negli ultimi periodi davvero sproporzionati rispetto all'effettivo consumo e questo mi ha indotto a recarmi presso gli uffici per chiederne conseguenti spiegazioni.

Quando sono arrivato ho trovato una lunghissima fila di utenti che come me chiedevano delucidazioni sugli aumenti ed anche sulla scarsità di rendimento sul riscaldamento rispetto agli anni precedenti (alcuni in quella circostanza parlavano di aria immessa nei circuiti che ha lo scopo di fare girare comunque i contatori ma naturalmente abbassando il relativo potere calorico). Sicuramente voci allarmanti.

Ad ogni modo nessuna spiegazione e giustificazione agli aumenti sproporzionati è stata data a nessuno dei numerosi presenti quel giorno come credo d'altronde anche a tutti coloro che sicuramente avrnno fatto in altri giorni...alla fine hanno sempre ragione loro ma le bollette sono davvero fuori dalla portata e quasi non resta che accettare il distacco laddove non si riesca ad onorarle.

Non so quale sia il percorso per capire tale situazione ma di certo qualcosa deve potere essere fatto per comprendere le ragioni di aumenti così consistenti (in alcuni casi pare anche del triplo rispetto agli stessi periodi dell'anno scorso).

In attesa di Vostro gentile riscontro ringrazio e porgo cordiali saluti.

Lettera firmata.

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