9 settembre 2009

La società Acquedotto del Fiora S.p.A. accusata dagli utenti di Grosseto per introiti ritenuti un vero e proprio balzello.

Pubblichiamo di seguito una istanza, che è stata indirizzata all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, presentata da Roberto Tronconi che evidenzia come l'introduzione e le modalità di richiesta di una cauzione, pari ad un importo di 40,00 Euro, possa considerarsi un vero e proprio balzello per gli utenti che non hanno la domiciliazione bancaria per pagare le bollette.

Invitiamo tutti i nostri soci e lettori, qualora si trovassero in situazioni simili, di richiedere l'intervento dell'Autorità Garante inviando una segnalazione documentata al seguente indirizzo:

Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, P.zza G. Verdi n. 6/a - 00198 Roma, www.agcm.it.

Ulteriore documentazione in merito si trova sul sito www.acu.it, nell'Area tematica "Beni Comuni".

La Redazione ACU

Grosseto, 04.09.2009

OGGETTO: Istanza di avvio istruttoria per violazione della concorrenza e delle leggi del libero mercato -

Legittimità dell'atto emanato in data 06.03.2009 Delibera n. 5

Autorità d'Ambito Territoriale Ottimale della Toscana (AATO 6 Ombrone) istituita ai sensi della Legge n. 36 del 05/04/1994

Con la presente, quale cittadino ed utente/consumatore, intendo portare a conoscenza dell'ANTITRUST quanto deciso in sede di riunione dell'AATO 6 Ombrone con Atto n. 5 del 06.03.2009 – Settore Amministrativo – Delibere Assemblea Regolamento del Servizio Idrico integrato. Modifica. Approvazione affinché possiate nel merito dirimere la fondatezza o meno (cioè l'illegittimità ove ravvisata) circa l'introduzione e le modalità di richiesta di una cauzione per un importo pari ad Euro 40 (quaranta) per tutte quelle utenze che non hanno la domiciliazione bancaria.

Tale decisione sembra scaturita dalla necessità della soc. Acquedotto del Fiora SpA di fare “cassa” per far fronte al mancato incasso delle somme esigibili nei confronti degli utenti morosi e corrispondere così con le iniziative necessarie al piano di investimenti previsto.

A prescindere dal fatto che tale decisione va a modificare unilateralmente da una posizione dominante e di monopolio un contratto già stipulato senza offrire alternativa alcuna all'utente, perché nella gestione dell'acqua non vie è concorrenza in quanto l'AATO 6 (Acquedotto del Fiora Spa) è l'unico gestore, né sul territorio è presente un altro ente pubblico o privato per un confronto di mercato, mette in atto una forte e marcata discriminante sottoponendo palesemente gli utenti/clienti

a condizioni capestro non tollerabili in un libero mercato.

Infatti cosa grave è che nella propria posizione dominante l'Ente imponga ai cittadini, il ricorso forzoso agli Istituti di Credito al fine di non pagare la cauzione di 40 Euro, promuovendo così un'inappellabile azione di vantaggio economico e profitto in favore di una precisa categoria, le banche appunto.

Nella sua posizione monopolista l'AATO 6 (in quanto unico gestore) con la decisione presa non solo va a determinare implicitamente profitto e vantaggi economici in favore degli Istituti Bancari, ma costituisce una palese quanto inaccettabile disparità di trattamento tra gli utenti: coloro che pagano regolarmente, coloro che sono morosi e non pagano (perché inefficace l'azione di recupero crediti della Società Spa Acquedotto del Fiora) ed infine, coloro che in maniera autonoma hanno scelto l'addebito in banca.

Pertanto, visto quanto sopra premesso,

SI CHIEDE

a codesta AUTORITA', di verificare ed approfondire il caso e qualora, nella sua posizione dominante derivante dal regime di monopolio l'AATO 6 Ombrone con la decisione presa con atto emanato in data 06.03.2009 Delibera n. 5 abbia violato le leggi nazionale e/o comunitarie sulla libera concorrenza e il libero mercato si proceda ad un'azione censoria ed inibitoria della delibera in oggetto.

Distinti saluti.

In fede

Roberto Tronconi

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