16 dicembre 2009

Scene di tensione alla stazione di Bergamo

Pubblichiamo la cronistoria di quanto accaduto il 13 dicembre nella stazione di Bergamo e la reazione di RFI. L'intera vicenda descritta è grave e preoccupante: ma lasciamo che siano i fatti, così chiaramente illustrati, a parlare.

La redazione ACU

Buongiorno,
Il 13 Dicembre è S. Lucia, è il giorno in cui a Bergamo e provincia la Santa porta i doni ai bambini; negli stessi giorni anche le Ferrovie regalano nuove emozioni ai pendolari bergamaschi.
Dal 13 dicembre è in vigore infatti un nuovo orario e, come sempre da ormai qualche anno a questa parte, questo non fa che peggiorare la già tragica situazione: sembra che le modifiche non siano studiate per migliorare il sevizio quanto per far dispetto ai già vessati pendolari.

Per chi non lo sapesse esistono diversi centri abitati anche ad Est di Bergamo, in alcuni di questi vi è pure una stazione. Per sfortuna loro (dei pendolari), in alcuni di questi paesi abitano dei cittadini che, per lavoro o per studio, vorrebbero recarsi quotidianamente a Milano e, pretenziosi, per non aggravare la condizione ambientale o anche solo per risparmiare qualche euro, vorrebbero farlo non con la propria auto ma con un mezzo pubblico.

Sino a due anni fa vi erano 8 treni che collegavano direttamente l'est della provincia di Bergamo con Milano; due anni fa questo servizio, non certo inutilizzato, è stato senza alcuna ragione cessato.
Era rimasto un unico treno che, probabilmente per sbaglio, partiva da Brescia, fermava a Grumello del Monte alle 6:53 del mattino arrivava a Bergamo da dove alle 7:20 ripartiva per raggiungere Lambrate alle 7:59.
In totale 66 minuti.

Con il nuovo orario la partenza a Grumello è stata anticipata di 4 minuti alle 6:49, tale treno raggiunge poi Bergamo alle 7:13 e non continua più per Milano Centrale.
È necessario cambiare treno prendendo il treno delle 7:20 anticipato ora alle 7:16: vi sono dunque 3 minuti per cambiare convoglio; ovviamente per mantenere in allenamento i sedentari pendolari i due treni sono posti agli antipodi della stazione: il primo arriva al binario 1 ed il successivo riparte dalla scala più lontana, quella nuova del binario 6.

Ovviamente oggi (14/12/2009), ma come oggi temo praticamente quasi sempre nei giorni a venire, sebbene il treno proveniente da Est fosse perfettamente in orario tutti i pendolari bergamaschi dell'est hanno fallito lo sprint e sono rimasti a piedi a Bergamo dove li attende il 7:32, il treno più lento della mattinata.

L'arrivo a Milano Lambrate è previsto alle 08:23.
Il tempo di percorrenza rispetto alla situazione 2009 è aumentato di 29 minuti che, rispetto ai 66 minuti dell'orario precedente, rappresentano un incremento del 44%!

Un incremento del tempo di percorrenza del 44% è davvero una bella S. Lucia da parte delle Ferrovie!

Ma questo purtroppo non completa la cronaca della giornata: sono infatti a segnalare un episodio davvero triste e indubbiamente allarmante!

Perso il treno delle 7:16 per Milano Lambrate per pochissimi secondi, una delegazione di una ventina di pendolari si è recata all'ufficio dei dirigenti movimento in Bergamo per ricordare a questi che quantomeno quando il treno treno da Brescia arriva a Bergamo perfettamente in orario, sarebbe buona cosa si riuscisse a proseguire per Milano senza vedersi scappare il treno per pochi secondi.

Ovviamente l'animo dei pendolari non era dei più allegri ma tutto sommato la protesta era rimasta nei confini della civiltà; se non che un Dirigente (ma davvero merita di essere definito tale?) è uscito dall'ufficio ed ha scacciato un pacifico pendolare prendendolo a pedate nel sedere.
Il medesimo dirigente rientra poi nel proprio ufficio dove prende una consistente spranga d'alluminio di circa un metro; brandendo poi tale spranga in modo molto minaccioso tale energumeno (teoricamente un Dirigente) ha scacciato il resto dei pendolari.
Mi rincresce solo il non essere riuscito a produrre documentazione fotografica dell'incresciosa situazione.

Passi (???) il vedersi di anno in anno peggiorare il servizio ed aumentare i tempi di percorrenza, passi il dover viaggiare su treni luridi ed indecorosi, passi il vedersi aumentare il costo del biglietto ma dobbiamo anche subire le minacce dei dirigenti movimento che si presentano armati di spranghe d'alluminio?

Ma stiamo scherzando?
Qui abbiamo abbondantemente passato il confine...

Sempre più amareggiato,
Simone Tiraboschi

*** *** ***

Buongiorno,
confermo quanto scritto da Simone sulla vicenda di stamattina e sul fatto che uno dei ferrovieri presenti abbia sferrato un calcio (nel polpaccio del sottoscritto) mentre, dopo aver protestato, stavamo allontanandoci dall'Ufficio Dirigenti Movimento e averci poi minacciato con un pezzo di metallo.
Da anni sopportiamo disagi dei treni e arroganza dei ferrovieri ma non avevo mai assistito a tanto e siccome il tutto si è svolto da parte nostra in modo sicuramente poco diplomatico ma senza trascendere in offese o violenze, ho ritenuto corretto sporgere denuncia.
Anzi chiedo a chi avesse assistito alla triste e ridicola scena di testimoniare ciò che ha visto alla Polfer di Bergamo dove ho lasciato la denuncia con la mia versione.
Consigliato dalla stessa Polfer mi sono recato all'Ufficio Assistenza alla Clientela in Stazione Centrale di Milano per testimoniare l'accaduto ai fini di un'indagine interna. Mi sono stati presentati una serie di moduli da compilare da far cascare le biglie al più indefesso dei presentatori di reclami e quindi non so se avrò tempo di fare anche ciò.
Pur essendo un pendolare avvezzo da anni a certe prove di scarsa professionalità non mi va comunque di ignorare un fatto che ritengo grave.

Grazie dell'attenzione.

Gabriele Averna

*** *** ***

Buonasera,
leggo con stupore che tramite un comunicato stampa Rete Ferroviaria Italiana neghi quanto successo stamane di fronte agli sguardi sbigottiti di molti viaggiatori, me compreso.

Ma la stazione di Bergamo non è forse piena di telecamere di sicurezza?

L'11 agosto 2009, RFI annunciava (allego rifermento al loro comunicato) di aver "attivato la videosorveglianza intelligente, dotata di 36 telecamere per il controllo delle banchine, dei sottopassi, delle principali aree di stazione, a cui si aggiungono due colonnine di soccorso installate sulla banchina e nel sottopasso pedonale."
http://www.fsnews.it/cms/v/index.jspvgnextoid=835f2e9620a03210VgnVCM1000003f16f90aRCRD
Giusto per curiosità, RFI ci informa che l'impianto ha comportato un investimento di oltre 250.000€.

Non dubito in alcun modo della bontà di tale investimento, sono dunque sicuro che tale impianto di videosorveglianza intelligente abbia sicuramente ripreso quanto accaduto il 14 dicembre 2009 alle 7:20 nella stazione di Bergamo.

Non sarebbe sufficiente visionare tali filmati per chiudere in pochi minuti tale inchiesta?

Buona serata,
Simone Tiraboschi

*** *** ***

Sono rimasto di stucco nel leggere la nota delle FS capace nel raccontare in poche parole una serie di favole negando l'aggressione e le minacce e sostenendo che l'ufficio sia stato occupato dai pendolari; un'assurdità quest'ultima, essendoci fermati tutti sulla porta. Non bastasse, pare esserci una controdenuncia per averla danneggiata.
Brillante l'idea di un indagine interna condotta chissà come, ascoltando le testimonianze dei soli dipendenti di quell'ufficio.
Mi auguro come Simone che ci siano in stazione delle telecamere che abbiano ripreso l'accaduto.
Mi sono preso un calcio, senza conseguenze per fortuna, ma aggressione fisica a parte, è il gesto in sé che è indegno, un tale che si proclama un pubblico ufficiale non può per nessun motivo arrivare a tanto verso i viaggiatori, già abbondantemente maltrattati da un servizio penoso.
Nessuno, nemmeno a nome delle FS, si è scusato per l'accaduto.
Nome e cognome del sottoscritto sono apparsi su alcuni giornali, tra cui il Corriere della Sera, ma da nessuna parte ho visto il nome del gentiluomo delle ferrovie che è stato subito difeso a spada tratta dall'azienda con un comunicato grottesco e, per noi, mortificante.
Sia onesto e ci metta anche lui la faccia (e il nome), se pensa di essere nel giusto.

Gabriele Averna

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