3 settembre 2008

Signora, Lei rimane a terra!

Complimenti per il vostro lavoro e non stancatevi mai di tutelare i  cittadini, troppo spesso vittime di imbrogli e soprusi. Grazie
Laura

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Mi chiamo Laura e vorrei avere maggiori informazioni circa un disguido tecnico che mi è capitato alla partenza per un viaggio organizzato da un noto tuor operator.

Il giorno della partenza, essendo un volo internazionale, mi reco con le dovute due ore di anticipo in aeroporto e, incontrata la responsabile dell’agenzia locale, mi informa di non avere nulla di cartaceo in quanto sono stati emessi i biglietti elettronici. Mi metto in fila per il check- in. Consegno il documento di identità, ma mi sento dire che il mio nome non figura nella lista dei passeggeri in partenza per quel volo. Praticamente l’agenzia si è dimenticata di immettere il mio biglietto elettronico.

La responsabile aveva una lista nella quale il mio nome figurava regolarmente  e con esso il numero del mio biglietto elettronico, ma nella lista che l’addetta al check- in aveva nel computer non figurava. Questa si rifiutava categoricamente di farmi partire in quanto non ero in lista dei passeggeri con regolare biglietto elettronico.

Mentre gli altri partecipanti al viaggio si rilassavano in aeroporto aspettando l’ora dell’imbarco, io sono stata un’ora e mezza a cercare di capire che cosa si doveva fare per risolvere la situazione, cose ben più grave, senza sapere se sarei partita. Ho dovuto chiamare mia sorella pregandola di tenersi pronta a venire a riprendermi all’aeroporto.

Nessuno mi informava di niente. Io chiedevo come poteva essere risolto il problema, da chi, e cosa si doveva fare, ma nessuno mi dava retta, nessuno mi informava di nulla. Io lì, in balia dei loro musi lunghi e del loro
mutismo. Intanto il tempo passava e i “compagni di viaggio” sono entrati all’imbarco felici. Mi sono arrabbiata e finalmente è arrivata una tizia che, dopo aver controllato, ha confermato che il biglietto elettronico, pur
figurando nella lista, non era stato trasmesso dall’agenzia alla compagnia aerea. Dopo diverse consultazioni e tentativi mi hanno assegnato un altro numero e mi hanno dato un altro biglietto. Hanno potuto farlo perché, fortunatamente, c’era ancora posto in aereo.

Ora, faccio presente che il biglietto era “andata e ritorno” e ho, prontamente, detto alla responsabile dell’agenzia locale di risolvere immediatamente il problema affinché questo non si presentasse anche al ritorno, previsto da lì a otto giorni. Questa mi ha assicurato che ci avrebbe pensato nei giorni seguenti, di stare tranquilla. Il giorno del rientro in Italia, non è stato così: stessi problemi, il mio nome non era nella lista dei passeggeri per il volo di ritorno nella mia città. L’addetta al check- in parlava solo inglese e io non capivo nulla. Ho chiamato la nostra accompagnatrice, padrona della lingua e, dopo aver girato innumerevoli sportelli con la valigia al seguito e con tanta, tanta rabbia in corpo, hanno risolto il problema emettendo anche questa volta un altro biglietto. E anche questa volta, per fortuna c’era ancora posto nell’aereo.

    Arrabbiata e delusa, mi pongo queste domande:

    • Come è possibile che un’agenzia seria faccia questi errori?

    • Come è possibile che, avendo avuto una settimana di tempo, non si sono preoccupati di risolvere il problema per il volo di ritorno?

    • Fortuna ha voluto che il volo non fosse al completo, sia all’andata che al ritorno, altrimenti, avrebbero potuto immettere un altro biglietto?

    • Se non ci fosse stata l’accompagnatrice con il suo perfetto inglese, io dove andavo con le due parole di quella lingua che conosco?

    • Nell’aeroporto della mia città, sono stata ore senza sapere se sarei partita o meno; ho dovuto alzare la voce perché si decidessero a fare qualcosa per risolvere il problema; ho dovuto chiamare mia sorella perché si tenesse pronta a venire a prendermi; mi sono imbarcata all’ultimo minuto rinunciando a comprarmi qualcosa per cena, non fornita dalla compagnia aerea.

    • Nell’aeroporto straniero medesima situazione, risolta, per fortuna, abbastanza celermente grazie all’intervento dell’accompagnatrice.

    Sono veramente arrabbiata e vorrei sapere se ci sono gli estremi per fare una denuncia al tour operator dal quale ho acquistato, spendendo anche una bella cifra, il pacchetto viaggio.

    Cosa posso fare per denunciare la loro mancanza, che ha rischiato di far saltare il mio tanto sognato, e ben pagato, viaggio?

    Confido nella vostra disponibilità e competenza.

    Distinti saluti

    Laura

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